Un ex impiegato dell’ormai defunto exchange di criptovalute Cryptopia si è dichiarato colpevole del furto di circa 172.000$ in criptovalute ottenute creando una copia delle chiavi private degli utenti.
Stando a un report pubblicato lunedì dalla testata neozelandese Stuff, l’impiegato anonimo di Cryptopia ha ammesso di fronte alla Christchurch District Court il furto di oltre 1.000$ e il furto “da una persona in una relazione speciale,” espressione che si riferisce ai casi in cui una persona sottrae fondi in sua custodia. La corte ha arrestato l’impiegato, che sarà condannato il 20 ottobre.
La figura anonima avrebbe espresso preoccupazioni circa la sicurezza delle chiavi private degli utenti di Cryptopia, creando una copia delle informazioni su una chiavetta USB. Anche se il report non ha indicato quando è riuscito a copiare le chiavi private o ad accedere ai fondi, a maggio 2019 Cryptopia gestiva una stima di 100 milioni di dollari in crypto al momento della sua liquidazione.
David Ruscoe, consulente finanziario di Grant Thornton, la società contabile assegnata alla liquidazione di Cryptopia, ha scoperto il furto il 3 settembre, individuando 13 Bitcoin (BTC), pari allora a circa 165.000$, prelevati da diversi wallet sull’exchange di criptovalute. 2 BTC sono posto stati inviati a un mixer.
Identificandosi a Grant Thornton la settimana successiva con un’email dopo la soffiata di un complice, l’ex impiegato di Cryptopia ha ammesso di aver rubato i BTC e altri 7.000$ in crypto. Ha indicato di aver già restituito parte delle monete, 6 BTC, offrendo di inviare il resto in cambio della garanzia che non sarebbe stato perseguito penalmente. Tuttavia, in seguito ha ammesso le sue azioni alla polizia ed è stato incriminato.
“L’imputato ha ammesso che era frustrato con Cryptopia, ma è stato anche motivato dalla convinzione che sarebbe riuscito a farla franca pensando che nessuno avrebbe controllato i vecchi wallet di deposito,” spiega il riassunto dei fatti riferito da Stuff.
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L’exchange neozelandese è stato vittima di un grave hack nel 2019, risultato in una perdita tra 16 e 18 milioni di dollari in crypto. In seguito, Cryptopia ha sospeso i suoi servizi ed è stato posto in liquidazione. Tuttavia, a maggio 2020 un tribunale ha stabilito che gli utenti dell’exchange avevano il diritto di ricevere indietro i propri fondi, e il processo di risarcimento è già iniziato.