Un nuovo capitolo nella lotta interna al colosso cinese del mining Bitmain. Se fino a questo momento le accuse riguardavano un "colpo di mano illegale", ora la saga si arricchisce di un ulteriore colpo di scena: il furto!

Secondo un messaggio pubblicato sul canale WeChat di Antminer, di proprietà di Bitmain, alcuni ex membri dello staff avrebbero “spostato illegalmente” 10.000 macchine per il mining Bitcoin (BTC) da una struttura della società situata in Mongolia.

I dispositivi, modelli della serie S17 e T17 oltre che le “ammiraglie” della società, i modelli S9, sarebbero state rimossi nella metà di luglio causando “gravi danni economici alla società e ai clienti”. L’incidente è stato segnalato alla polizia ed alle autorità locali.

Il fatto non riguarda solo beni di proprietà di Bitmain, ma anche macchine appartenenti ai clienti: alcuni di loro, infatti, si erano accordati con la società affinché utilizzasse e custodisse i loro computer.

In un post sull’account Weibo di Bitmain, il co-founder Micree Ketuan Zhan ha accusato l’altro co-fondatore Jihan Wu di essere il responsabile dello “spostamento illegale”: i due sono da mesi coinvolti in una battaglia legale per il controllo dell’impresa.

Il post sul profilo Weibo di Bitmain, firmato da quattro controllate della società

Il post sul profilo Weibo di Bitmain, firmato da quattro controllate della società. Fonte: Weibo

La saga Bitmain: potere, possesso e risse

Questo episodio è solo l’ultimo atto di un conflitto aperto tra i due co-fondatori per stabilire chi sia il rappresentante legale di Bitmain.

Nell’ottobre del 2019 Wu aveva cacciato Zhan, il quale lo aveva definito un “colpo di mano illegale”: da allora la battaglia tra i due è stata combattuta pubblicamente.

Il CFO di Bitmain è stato arrestato a maggio dopo aver partecipato a una “aggressione in stile mafioso” nei confronti di Zhan, in risposta al suo tentativo di riprendere il controllo della sussidiaria cinese di Bitmain.

A giugno era circolato un report che segnalava come Zhan avesse assunto delle guardie per riprendere con la forza il controllo dell’ufficio di Bitmain a Pechino. Inoltre Zhan aveva intentato un’azione legale per affermare i propri diritti.

Al momento, Wu è formalmente a capo delle operazioni di Bitmain a Hong Kong; la scorsa primavera, la compagnia ha nuovamente confermato l'estromissione di Zhan. Nondimeno, Zhan continua la propria lotta per riprendere il controllo delle operazioni nella Cina continentale.