Secondo un recente sondaggio, un australiano su sei possiede ora criptovalute, con un valore totale che ammonta a 8 miliardi di dollari.

Il 2 settembre è stato pubblicato in rete il rapporto completo del Finder Consumer Sentiment Tracker. Si tratta di un sondaggio mensile condotto da Qualtrics, che prende in esame i pareri di un campione composto da 1.000 utenti australiani.

La criptovaluta più popolare nel paese rimane Bitcoin, attualmente detenuta dal 9% degli australiani. Circa l'8% ha indicato di possedere Ether, il 5% Dogecoin, mentre Bitcoin Cash è posseduto dal 4% della popolazione.

I ricercatori si sono detti sorpresi di scoprire che il 35% degli intervistati ritiene che Bitcoin verrà negoziato più ampiamente rispetto alla valuta tradizionale: il che significa che un australiano su tre crede che BTC prenderà il posto della valuta fiat entro il 2050.

La percentuale di sostenitori a lungo termine di Bitcoin è cresciuta fino al 52% tra gli intervistati appartenenti alla Generazione Z. Inoltre, il 50% ha indicato di ritenere che Bitcoin sia un investimento legittimo.

Gli uomini hanno il doppio delle probabilità delle donne (23% contro 11%) di possedere criptovalute. Tuttavia, il trend di crescita favorisce le donne: la percentuale di detentori di sesso femminile è aumentata dal il 7% a gennaio, mentre la percentuale di uomini è scesa dal 29%.

Tra coloro che hanno indicato di possedere criptovalute, la maggior parte ha affermato di averlo fatto per diversificare il proprio portafogli (30%). Un quarto (24%) degli hodler australiani ha affermato di aver acquistato criptovalute semplicemente "perché il mercato è in rialzo", cifra scesa dal 45% di gennaio.

Circa il 49% degli intervistati non è affatto interessato alle criptovalute, rispondendo che "niente mi convincerebbe ad investire in criptovalute", mentre il 32% degli astenuti ha indicato che preferirebbe "acquistare azioni o risparmiare denaro".

Nel complesso, il più grande deterrente all'acquisto di criptovalute è la volatilità e il rischio percepito. Secondo il sondaggio, sorprendentemente più uomini che donne (dal 50% al 37%) erano riluttanti ad acquistare criptovalute per questi motivi.

Un'altra barriera significativa all'ingresso per gli australiani è la difficoltà nel capire come funzionano le criptomonete. Il 28% ha risposto che investirebbe in criptovalute se riuscisse a comprendere la tecnologia, mentre il 18% investirebbe se capisse come farlo.

La ricerca di Finder è stata portata in evidenza all'inizio dell'anno, quando ha segnalato che il 56% degli australiani era convinto che Elon Musk, il CEO di Tesla, fosse il fondatore di Bitcoin.

Il rapporto dimostra anche l'effetto degli influencer globali sui social media sul sentiment delle criptovalute. Più della metà degli australiani (52%) tende infatti a ricevere notizie da piattaforme di social media come Twitter, dove si possono trovare molti crypto-influencer.