Nel week-end il prezzo di Bitcoin (BTC) è scivolato da oltre 10.000$ a circa 8.100$: in un'ora il prezzo ha subito una contrazione del 9%. Sono stati liquidati oltre 200 milioni di dollari in contratti long, scatenando il caos nei mercati dei future.
Sono tre i fattori chiave che hanno portato a questa correzione: una forte resistenza pluriennale sopra i 10.000$, le whale hanno shortato BTC su BitMEX, estrema volatilità in vista dell'halving.
L'area compresa fra i 10.200$ e i 10.500$ è una forte resistenza
Sin da metà 2018, l'area compresa fra i 10.200$ e i 10.500$ rappresenta una forte area di resistenza per Bitcoin.
Dopo il superamento di quota 10.500$ nel giugno dello scorso anno, che ha causato una rapida crescita fino a 14.000$, BTC non è riuscito ad oltrepassare tale livello per ben 5 volte su 6 negli ultimi due anni.
Crescita di Bitcoin incontra un muro a 10.000$ ad un giorno dall'halving. Fonte: Tradingview
Quando venerdì scorso la crescita di Bitcoin si è interrotta a 10.100$, il prezzo è divenuto vulnerabile ad una rapida correzione.
Le whale hanno infatti iniziato a vendere a 9.900$, causando liquidazioni a cascata di contratti long soprattutto su BitMEX e Binance Futures. In appena un'ora sono stati liquidati long per un valore complessivo di oltre 200 milioni di dollari.
Le whale hanno venduto BTC a 9.900$
Una volta confermata l'incapacità di Bitcoin di raggiungere i 10.200$, le whale hanno iniziato a shortare Bitcoin su tutti i principali exchange di criptovalute.
L'open interest sui quattro più importanti exchange di derivati, vale a dire Binance Futures, BitMEX, Deribit e OKEx, è improvvisamente crollato. Il termine "open interest" indica il numero complessivo di contratti sia long che short aperti in un determinato momento.
BitMEX, open interest dei future su Bitcoin. Fonte: Hsaka
Il rapido declino dell'open interest ha intensificato la pressione di vendita, intrappolando nelle loro posizioni gli acquirenti con grosse leve finanziarie.
Il funding rate su Bybit, Binance Futures e BitMEX è rimasto a circa -0,05%. Un funding rate negativo quando il prezzo di BTC inizia a diminuire indica che la stragrande maggioranza del mercato detiene contratti short: in altre parole, i trader prevedono che il valore della criptovaluta diminuirà ulteriormente.
Numerosi trader, e in particolare le whale, hanno pertanto scommesso contro BTC in un punto critico e questo ha fatto crollare il prezzo della criptovaluta.
Forte volatilità in vista dell'halving
In vista del dimezzamento delle ricompense per i miner di Bitcoin, previsto per il 12 maggio, l'attività di trading è impennata su tutte le principali piattaforme.
Sul CME è stato registrato un open interest da record, su Deribit il volume più alto di sempre per i suoi contratti di opzioni, e nelle ultime tre settimane sugli exchange spot abbiamo assistito a volumi comparabili al picco di fine 2017.
Quando numerosi investitori entrano contemporaneamente nel mercato in previsione di un evento importante, il prezzo diventa vulnerabile a grosse contrazioni. Ad esempio, in seguito all'halving del 2016 il prezzo di Bitcoin crollò di oltre il 30%.
È stata pertanto la combinazione della rapida crescita di BTC oltre quota 10.000$, delle whale che hanno anticipato i piccoli investitori vendendo a 9.900$ e delle forti aspettative per il prossimo halving ad aver causato il recente pullback.