Bitcoin (BTC) torna sopra i 50.000$ iniziando una nuova settimana col botto.
Dopo un weekend di prestazioni notevoli, nelle prime ore di lunedì Bitcoin ha finalmente superato l'attesissimo traguardo dei 50.000$.
Immersi in una forte sensazione di déjà vu, i trader sono naturalmente curiosi sulla prossima mossa, e criticamente se Bitcoin ha fatto il passo più lungo della gamba con il suo ultimo rialzo.
Con il vertice annuale della Federal Reserve statunitense a Jackson Hole previsto per questa settimana, importanti fattori macro potrebbero combinarsi con attriti interni risultando in una settimana movimentata per i mercati crypto.
Cointelegraph prende in esame cinque fattori legati al prezzo di BTC da considerare nei prossimi giorni.
Bitcoin a 50.000$: cosa potrebbe andare storto?
Nel fine settimana, non mancavano le preoccupazioni su un attacco di Bitcoin respinto dai 50.000$.
Sui social media, gli scettici riguardo la forza del mercato hanno menzionato qualsiasi cosa dai volumi scarsi a un evento di distribuzione Wyckoff.
Tuttavia, poche ore più tardi Bitcoin ha attraversato e difeso in perfetto stile il livello di prezzo psicologicamente significativo.
“Se BTC riesce a tracciare un breakout da qui, chi fa overtrading perderà BTC e gli HODLer vinceranno,” ha riassunto il noto trader Pentoshi in un tweet pubblicato domenica.
“L’ho già detto in passato prima che registrasse un inarrestabile 6x. Capisci quando fare trading e quando non farlo. Tutto quello che devi fare è non fare nulla. La mia strategia è non fare nulla quando succede.”
Pentoshi ha elencato vari riferimenti al Q4 2020, alludendo ad analogie tra la struttura di mercato attuale e quella osservata all’inizio della fase principale della più recente bull run di Bitcoin.
Questo “trampolino” era evidente anche a febbraio, quando BTC/USD ha raggiunto per la prima volta i 50.000$, ma c’è voluto del tempo prima che il livello diventasse un solido supporto e facesse da base per la scalata verso l’attuale massimo storico a 64.500$.
Pertanto, se BTC/USD dovesse registrare un nuovo pullback sarà probabilmente passeggero, sostiene Pentoshi.
“Probabilmente non ci guarderemo molto indietro,” ha aggiunto.
“Al momento è tutta questione di accumulo. Quando inizia il rally rimane solo l’accumulo verticale.”
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Voci sul tapering con l’avvicinarsi del vertice virtuale della Fed
Questa settimana, tutti i segnali macro arriveranno probabilmente dalla Fed statunitense.
La riunione annuale a Jackson Hole delle principali figure finanziarie, quest’anno solo virtuale, dovrebbe concentrarsi ampiamente sui cambiamenti delle politiche economiche derivanti dalla pandemia di coronavirus.
Nello specifico, i mercati vorranno sapere se il tapering degli acquisti di asset è tra le opzioni, e quando potrebbe avvenire.
Con questa mossa già scontata in una certa misura, solo qualcosa di inaspettato potrebbe sconvolgere i mercati, suggeriscono gli analisti.
“Sono ancora molto, molto dovish. Sono leggermente meno dovish,” ha spiegato settimana scorsa Garrett Melson, portfolio strategist di Natixis Investment Managers Solutions, a Yahoo Finance.
“Ma a questo punto è solo semantica. Il tapering è molto ben documentato e conosciuto. Sappiamo che sta arrivando. È solo questione di tempo e non dovrebbe sorprendere molti investitori.”
Verso la fine di settimana scorsa, le azioni apparivano già indebolite per via dei timori di tapering. Nel frattempo, l’oro, dopo aver sofferto pesantemente questo mese mentre Bitcoin guadagnava, ha recuperato buona parte del terreno perso di recente.
Come segnalato da Cointelegraph, i gold bug rimangono convinti che nel lungo termine il metallo prezioso continuerà ad attirare investimenti, e chi cerca un bene rifugio starà alla larga da Bitcoin a causa della sua volatilità.
La Cina ha affrettato un massimo del prezzo di Bitcoin?
Se la price action nel mercato spot di Bitcoin non è bastata per impressionarti, c’è ben poco da discutere sulla forza dei fondamentali del suo network.
Nel corso dell’ultima settimana, l’hash rate e la difficoltà si sono davvero superati dopo mesi di ampia ripresa.
Rispetto a lunedì scorso, l’hash rate ha aggiunto 8 exahash al secondo (EH/s), stando alle stime, pari a un aumento complessivo del 5% circa per la potenza di calcolo dedicata al mining.
A 121 EH/s, l’hash rate dista quindi solo 47 EH/s dai suoi massimi storici toccati prima del divieto sul mining in Cina a maggio.
“L’hash rate di Bitcoin prosegue la sua ripresa dopo uno dei più grandi spostamenti di infrastruttura nella storia moderna. Circa il 45% del settore del mining di Bitcoin, miliardi di dollari, si è trasferito da un continente all’altro mentre il network continuava a operare normalmente,” ha twittato settimana scorsa il noto account Documenting Bitcoin.
“Bitcoin non ha avuto nessun tempo di inattività.”
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Non solo nessun tempo di inattività, ma anche nessuna perdita di domanda. Il ritorno della potenza di hashing ha portato con sé regolazioni della difficoltà che hanno rafforzato la sicurezza del network e intensificato la concorrenza, tutto come programmato.
Con questo, la difficoltà è destinata ad aumentare per la terza volta di fila tra due giorni, stavolta di circa il 9%, un record dopo i provvedimenti anti-mining in Cina.
Si tratta di uno sviluppo fortemente rialzista che placherà chi temeva per la fede a lungo termine nella redditività del mining e per il ruolo svolto dalla Cina nel network di Bitcoin.
Tuttavia, mettendo a confronto la bull run post-halving di quest’anno con le precedenti, un commentatore ha evidenziato un potenziale motivo di preoccupazione.
“Bitcoin ha segnato il suo massimo circa 120.000-138.000 blocchi DOPO il minimo della capitolazione dei miner in ciascun bear market,” ha commentato domenica Parabolic Trav.
“120.000-138.000 blocchi danno ai miner (dopo aver HODLato per un po’) abbastanza inventario per far crollare il mercato. In questo ciclo, l’esodo dalla Cina ha spinto l’inventario nel mercato in anticipo. Implicazioni?”
Se stavolta la vicenda in Cina avesse affrettato la bull run, un potenziale secondo picco del prezzo potrebbe allo stesso modo apparire prima di quanto molti credano. Tuttavia, come segnalato da Cointelegraph, diverse teorie sostengono che il 2021 imiterà il 2013 tracciando una sorta di “doppia bolla,” con due picchi per il prezzo di BTC, il secondo dei quali dovrebbe arriverà a fine anno o forse persino più tardi.
I flussi dagli exchange tornano a dominare
A proposito di confronti con il 2020, c’è un altro trend che sta ripetendo chiaramente il “trampolino” della bull run dell’anno scorso.
Nelle ultime settimane, le riserve di Bitcoin sugli exchange sono diminuite pesantemente dopo che gli eventi in Cina avevano temporaneamente invertito il trend ribassista generale.
Nonostante il comportamento eterogeneo nel corso del 2021, ora gli investitori stanno prelevando BTC in quantità abbastanza grandi da dominare il paesaggio, ha fatto notare la società di analisi on-chain Glassnode.
“Ad agosto, i flussi di Bitcoin sugli exchange sono tornati a una dominance di deflussi mentre gli investitori prelevano BTC,” ha rivelato alla fine della scorsa settimana.
“Nell’ultimo anno, il mercato ha attraversato diverse fasi di dominance dei flussi dagli exchange, con la dominance dei deflussi osservata l’ultima volta a fine 2020.”
Questo sembra coincidere con una diffusa narrativa incentrata sull’accumulo ai livelli attuali, suggerendo una forte fiducia nell’arrivo di prezzi ancora più alti.
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La “Extreme greed” stringe la sua morsa
Emozioni “estreme” tornano in gioco tra gli investitori crypto.
Questo è il verdetto del Crypto Fear & Greed Index, al momento decisamente all’interno della zona di “extreme greed.”
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Sebbene ancora lontano dall’apice della sua scala 0-100, l’Index ora segnala 79/100, a soli 15 punti dai tipici picchi rialzisti che anticipano forti correzioni del prezzo.
La velocità del cambiamento nel Fear & Greed è stata notevole. Solo tre settimane fa, l’indicatore si trovava a 42/100, denotando “paura” come emozione generale nel mercato.
Il valore di lunedì rappresenta quindi il più alto da metà aprile, quando Bitcoin si aggirava intorno al suo massimo storico.
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