Secondo un recente sondaggio, l'adozione delle criptovalute in Russia sta andando a rilento: la stragrande maggioranza dei russi afferma di non aver mai acquistato criptovalute.

Tangem, provider di crypto wallet con sede in Svizzera, ha condotto un sondaggio per indagare meglio sui crypto investitori in Russia, come riportato oggi dall'agenzia di stampa locale Kommersant.

Ben il 72% dei 2.100 intervistati ha dichiarato di non aver mai acquistato criptovalute come Bitcoin (BTC), il che lascia i crypto investitori russi in significativa minoranza.

Allo stesso tempo, solo il 9% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di essere contrario alle criptovalute, mentre il 45% degli intervistati ha affermato di avere un atteggiamento propositivo. Il restante 46% è neutrale.

Secondo il sondaggio, la "capacità di guadagnare" sarebbe l'aspetto maggiormente attrattivo degli investimenti in criptovalute, con il 44% degli intervistati che avrebbe scelto di investire in criptovalute grazie a ciò. D'altro canto, la "mancanza di supporto fisico" è stata indicata come la preoccupazione maggiore, con il 68% degli intervistati che ha dichiarato di non voler acquistare crypto per tale motivo.

Nonostante la stragrande maggioranza dei russi non abbia esperienza in merito, molti stanno considerando potenziali investimenti. Il 31% degli intervistati ha dichiarato di voler acquistare criptovalute nei prossimi sei mesi, mentre il 40% ha affermato di essere ancora incerto su eventuali investimenti. Solo il 30% dei partecipanti ha dichiarato di non avere in programma alcun acquisto nel prossimo futuro.

Il basso tasso di adozione delle criptovalute in Russia è in linea con il basso livello di consapevolezza e di educazione in materia. Secondo i dati di Tangem, solo il 6% degli intervistati gode di una buona conoscenza dello strumento, mentre l'80% conosce solo il termine.

Secondo le stime del CEO di InDeFi Sergey Mendeleev, il numero di crypto utenti attivi e passivi in Russia ammonta attualmente a meno dell'1% dei 144,4 milioni di abitanti. Secondo Mendeleev, ciò è probabilmente dovuto all'assenza di una regolamentazione correlata alla compravendita dell'asset ed al rischio di blocco dei fondi da parte delle banche.

D'altra parte, alcuni esperti ritengono che i russi si siano rivolti alle criptovalute a causa delle restrizioni valutarie imposte dalla Banca di Russia. Il fondatore di TerraCrypto, Nikita Vassev, ha riferito che molti russi abbiano prelevato contanti dal Paese utilizzando stablecoin e Bitcoin per poi incassare in Paesi come la Georgia o gli Emirati Arabi Uniti.

All'inizio di quest'anno, il Cremlino avrebbe stimato che i russi possiedono circa 200 miliardi di dollari di criptovalute a fine 2021. Un altro sondaggio dello scorso anno ha suggerito che il 77% degli investitori russi preferisce Bitcoin all'oro e al forex.