Stando a quanto rivelato dalla piattaforma d'informazione governativa TelSsur, dopo il rilascio in data 20 febbraio della criptovaluta Petro, il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro sta già pensando al lancio di una nuova moneta digitale.

La nuova valuta non sarà però supportata dal petrolio, bensì dall'oro del paese. Durante un evento organizzato dal partito Patria Para Todos (Patria per Tutti) al Teatro Nazionale di Caracas, Maduro ha annunciato:

“Il Petro è una criptovaluta unica al mondo supportata dal petrolio, ed ho una sorpresa che lancerò la prossima settimana: Petro Oro, supportata dall'oro, ancora più potente."

Secondo quanto rivelato dallo stesso Maduro su Twitter, dal lancio della Initial Coin Offering (ICO) di Petro in data 20 febbraio ad oggi pare siano stati raccolti ben 735 milioni di Dollari. Tuttavia per il momento non sono state rilasciate cifre ufficiali.

Su Twitter, alcuni cittadini del Venezuela hanno cominciato ad utilizzare la hashtag "#AlFuturoConElPetro" (Al futuro con il Petro), per supportare il rilascio della moneta. L'utente José David Cabello R scrive:

“#AlFuturoConElPetro contro qualsiasi interferenza, contro qualsiasi guerra economica, contro l'embargo. Per la pace ed il Venezuela."

Nei giorni precedenti al lancio, investitori stranieri provenienti da Brasile, Polonia, Danimarca, Honduras e Norvegia hanno affermato di essere pronti a ricevere il Petro, supportato a quanto pare da un barile di petrolio per ogni moneta, in cambio di beni o servizi.

Al momento il Venezuela sta affrontando un terribile caso di iperinflazione, aumentata del 4.000% rispetto allo scorso anno, per la moneta nazionale Bolivar, che ha perso circa il 96% del suo valore originale.

La scelta del presidente di lanciare una criptovalute va in contrasto con la decisione riguardo alle monete digitali presa dal parlamento, che in data 9 gennaio ha dichiarato il Petro una valuta illegale. I critici in parlamento considerano infatti il Petro una maniera per Maduro di evitare le dure sanzioni finanziarie imposte al Venezuela da Stati Uniti e Unione Europea.