Una società informatica in Armenia è stata accusata di aver utilizzato illegalmente la rete elettrica per minare criptovalute.

150.000$ in energia elettrica

Il 21 settembre, in un annuncio del servizio di sicurezza nazionale armeno, la società è stata accusata di aver minato illegalmente criptovaluta all'interno di una centrale centrale idroelettrica.

Secondo quanto riportato dall'agenzia statale, la compagnia avrebbe installato dei dispostivi di mining all'interno di una delle centrali idroelettriche del territorio, consumando illegalmente 1,5 milioni di kilowattora di elettricità, per un valore di oltre 150.000$, nel corso di circa un anno e mezzo

Mining illegale in Cina

Come riportato a settembre da Cointelegraph, i regolatori della provincia autonoma cinese della Mongolia Interna hanno emesso un avviso in cui viene chiesta la "riordinazione" delle società di mining della regione.

Diversi dipartimenti della Mongolia Interna ritengono sia necessario rettificare l'industria del mining all'interno della provincia. Tra questi vi sono la Commissione per lo sviluppo e le riforme, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, il Ministero dell'Industria, l'Ufficio Finanziario e l'Ufficio Big Data.

Secondo alcuni dati raccolti a fine maggio, la Cina era responsabile del 70% delle attività di mining di BTC globali. Al tempo, è emerso che i regolatori cinesi stavano indagando su alcune attività di mining illegali nel Sichuan, regione dove si trovano la maggior parte delle mining farm della nazione per via dell'elettricità generata dal bacino del fiume Dadu.