Durante un’asta tenutasi due settimane fa, Nifty Gateway, marketplace di non-fungible token (NFT) e arte digitale finanziato dai gemelli Winklevoss, ha finalizzato la transazione di maggior valore della sua storia.

Il 23 luglio, il pezzo unico “Picasso’s Bull” dell’artista Trevor Jones è stato venduto per 55.555,55$ a Pablo Rodriguez-Fraile del Museum of Crypto Art (MOCA). Il 5 agosto, in un post sul proprio blog, il markeplace ha così commentato l'acquisto:

“Ha infranto ogni record precedente con riguardo alla vendita di opere d’arte digitali in forma di non-fungible token.”

Cointelegraph ha contattato Jones per sapere di più della sua esperienza con le crypto e gli NFT.

Jones ha scoperto le criptovalute nel 2016

Jones si interessa di crypto da quattro anni: ha scoperto il Bitcoin (BTC) alla fine del 2016, quando era alla ricerca di opportunità d'investimento in seguito a una mostra personale di successo.

Nella seconda metà del 2017, in seguito al successo del suo primo investimento, Jones ha continuato a fare ricerche sull’ecosistema delle criptovalute. Nel 2018 ha lanciato una mostra di dipinti a tema chiamata “Crypto Disruption”, e nell’anno successivo ha ricevuto un invito ad esporre i propri lavori durante una conferenza nel Regno Unito:

“Sono stato invitato ad esporre alcune mie opere alla CoinFestUK di Manchester nell’aprile 2019. Per me è stata la prima conferenza crypto e mi sono divertito moltissimo. In quell’occasione ho discusso con David Moore, CEO del marketplace di arte NFT KnownOrigin, che cercava di spiegarmi il concetto di non-fungible token.

Mi ricordo che all’epoca pensai che questo sistema non avrebbe mai funzionato, in particolare per me che ero un artista che crea opere fisiche come i dipinti. Mi sbagliavo di grosso!”

Jones cambia idea sugli NFT

Nonostante all’inizio ritenesse che gli NFT sarebbero stati un fallimento, il successo del settore incoraggiò Jones a creare e vendere alcuni lavori sotto forma di token:

 “Cinque o sei mesi dopo la mia conversazione con David, nel mese di settembre, ho notato tantissimi nuovi artisti nell’ambiente crypto di Twitter che parlavano di NFT e molti marketplace che non avevo mai visto prima.

Si stava creando molto interesse intorno al settore dell’arte digitale. Quando mi resi conto che alcuni artisti vendevano a prezzi considerevoli le loro opere, dovetti ammettere che mi sbagliavo.”

Nel futuro dell’arte, gli NFT avranno “un ruolo notevole”

La prima opera di Jones in formato NFT è stata una collaborazione con la collega Money_Alotta, chiamata “EthGirl”.

Quando fu messa all’asta, ci fu una vera e propria corsa al rialzo sul marketplace SuperRare: il prezzo di vendita finale fu di 70 Ether (ETH), con un valore all’epoca di circa 10.080$. La vendita superò del 600% il record precedente per l’opera più costosa mai venduta sulla piattaforma.

Da allora, nel corso di nove mesi, Jones ha creato una dozzina di NFT. Quando gli abbiamo chiesto se continuerà a farne altri, ci ha risposto così:

“Sarei pazzo a smettere! Ritengo che gli NFT rappresenteranno una parte notevole del mio futuro e di quello dell’arte in generale. L’ecosistema sta crescendo e ci saranno sempre più vendite come il Picasso’s Bull, quindi il mercato dell’arte tradizionale dovrà accordarsi alla rivoluzione digitale.

Le scuole d’arte, gli artisti, le gallerie commerciali e le case d’aste che non si adatteranno alle nuove metodologie di creazione, vendita, investimento ed esibizione delle opere diventeranno senza dubbio obsolete.”