In data odierna, la catena di negozi e stazioni di servizio On The Run (OTR) ha lanciato il supporto per i pagamenti in criptovaluta in tutte le 175 stazioni di servizio e negozi di Victoria, South Australia (SA) e Western Australia (WA).
Come riportato in precedenza, l'iniziativa nasce da una collaborazione con OTR, l'exchange con sede a Singapore Crypto.com e DataMesh, un provider di sistemi di pagamento con sede a Sydney.
L'exchange ha fornito il suo servizio Pay Merchant come settlement layer dei pagamenti, mentre Datamesh ha fornito i terminali per i punti vendita.
Discutendo con Cointelegraph, il direttore generale di Crypto.com per l'Asia e il Pacifico, Karl Mohan, ha evidenziato che sono state necessarie solo "otto settimane per passare dal proof of concept ad un sistema scalabile e pronto per la produzione".
Mohan ha sottolineato che il servizio di pagamenti in criptovaluta sia operativamente pronto a scalare molto di più rispetto agli attuali 175 punti vendita OTR gestiti.
"Ora qualsiasi commerciante, che sia il proprietario di un bar o qualcuno che gestisce migliaia di negozi, può semplicemente collegarsi ed usufruirne", ha riferito.
Oltre agli attuali 175 negozi, la società madre di OTR, Peregrine Corp, intende estendere il servizio di pagamento in criptovaluta ad altri 250 punti vendita in tutto il Paese, come Subway, Oporto e Krispy Kreme.
Mohan ha anche dichiarato che Crypto.com non applica commissioni sulle transazioni in tale contesto. Tuttavia, saranno previste commissioni da parte dei commercianti, i quali stabiliranno le proprie tariffe. Ciò potrebbe suggerire che i costi delle transazioni potrebbero essere simili a quelli dei pagamenti effettuati con carta di credito.
Interrogato su cosa sia necessario per far sì che i pagamenti in criptovaluta siano ampiamente adottati in Australia, soprattutto alla luce degli obblighi fiscali correlati ai pagamenti con criptovalute, Mohan ha affermato che l'utilizzo di una stablecoin collateralizzata dal dollaro australiano possa essere la soluzione:
"Ovviamente Bitcoin ed Ethereum, grazie alla loro capitalizzazione di mercato, sono già in cima alla lista. Ma un elevato numero di consumatori si è detto pronto ad accettare ed iniziare effettivamente a pagare con le stablecoin australiane".
"Abbiamo reso disponibile il sistema che, se unito alla stablecoin ancorata al dollaro australiano emessa da ANZ, credo proprio che raggiungerà il mainstream", ha concluso.
Correlato: L'Australian Securities Exchange fa passi avanti verso la negoziazione di asset tokenizzati
Finora la banca ANZ ha testato la sua stablecoin A$DC solo per scopi istituzionali privati, ma mai ancora per il mercato retail: a tal proposito, Mohan si è detto "disponibile a collaborare con qualsiasi istituzione finanziaria o di raccolta di depositi australiana che sia desiderosa di introdurre una stablecoin".