La Reserve Bank of Australia (RBA) ha pubblicato un white paper che illustra un piano elaborato per la realizzazione di un progetto pilota per l'eAUD, entrando così nell'elenco dei Paesi che intendono lanciare una valuta digitale della banca centrale (CBDC).
Il 9 agosto 2022, la RBA ha annunciato una collaborazione con il Digital Finance Cooperative Research Centre (DFCRC) per esplorare i casi d'uso della CBDC in Australia. La ricerca congiunta ha portato al lancio di un progetto per testare una CBDC pilota di uso comune. Come indicato nel white paper 'Australian CBDC Pilot for Digital Finance Innovation':
"Gli obiettivi principali del progetto sono identificare e comprendere i modelli di business innovativi, i casi d'uso, i benefici, i rischi e i modelli operativi per una CBDC in Australia".
Il rapporto sul progetto pilota CBDC in Australia dovrebbe essere pubblicato a metà del 2023, in base alle tempistiche indicative del progetto, come indicato di seguito.
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In qualità di banca centrale, la RBA sarà responsabile dell'emissione di eAUD, mentre il DFCRC supervisionerà lo sviluppo e l'installazione della piattaforma eAUD. Gli operatori del settore potranno partecipare al pilota come provider di casi d'uso, dopo l'approvazione dell'implementazione.
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Il white paper suggerisce l'uso di un'istanza privata e autorizzata basata su Ethereum (ETH). "I partecipanti al pilota sosterranno i propri costi per l'ideazione, la progettazione, lo sviluppo, l'implementazione e il piloting dei casi d'uso, se selezionati", chiarisce la RBA.
Il 6 settembre 2022, il dipartimento ministeriale australiano del Tesoro ha chiesto al pubblico la sua opinione sulla tassazione delle criptovalute. L'Assistente del Tesoriere Stephen Jones ha rivelato l'intenzione di escludere le criptovalute dalla tassazione come valuta estera.
Agli investitori australiani è stata offerta una finestra di 25 giorni per condividere la loro opinione su questa decisione, in scadenza il 30 settembre — nei prossimi quattro giorni. La legislazione, se firmata, modificherà la definizione esistente di valuta digitale nella Goods and Services Tax (GST) Act per escluderla come asset straniero.