Le forze di polizia australiane hanno scoperto una banda criminale che ha riciclato milioni di fondi rubati utilizzando asset non tracciabili, criptovalute comprese.
Secondo un annuncio pubblicato il 17 settembre, l'Australian Securities and Investments Commission (ASIC) e la Australian Federal Police (AFP) hanno condotto delle indagini su un'importante associazione a delinquere che commetteva frodi e furti d'identità. Le autorità affermano che l'organizzazione abbia acquistato dei dati rubati dai mercati darknet, utilizzandoli per rubare le identità dei malcapitati.
Acquisto di asset non rintracciabili
Secondo il comunicato, l'organizzazione avrebbe creato dei conti bancari fraudolenti in vari istituti bancari australiani, e avrebbe "rubato illegalmente il denaro dai conti di superannuation [la pensione australiana, n.d.r.] e di trading azionario delle vittime.”
Dopo il furto, la banda riciclava i fondi rubati tramite beni non rintracciabili, come ad esempio i gioielli, e trasferiva di nuovo il denaro in Australia sotto forma di criptovaluta. Il comandante dell'AFP Chris Goldsmid ha dichiarato:
"Le minacce alla cybersicurity come le violazioni dei dati e gli attacchi al sistema finanziario sono una delle principali preoccupazioni dell'ASIC e continueremo non solo a perseguire i reati legati al mercato cibernetico e alle superannuation, ma anche ad assicurarci che gli enti mantengano i propri obblighi e dispongano di misure di sicurezza informatica adeguate."
Altri casi di furto di identità
Come riportato in precedenza, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato un gruppo di hacker chiamato “The Community” di vari reati, tra cui frode telematica e furto d'identità aggravato, che comportano una pena massima di 20 anni di reclusione ciascuno.
Ad aprile, una giuria federale degli Stati Uniti ha condannato due criminali informatici rumeni per aver diffuso un malware che rubava le credenziali delle carte di credito e minava criptovalute utilizzando i dispositivi delle vittime.