Gli specialisti della sicurezza informatica hanno accolto con favore un nuovo esperimento della Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) che prevede l'eliminazione automatica dei siti web truffa. Il processo ha registrato la messa offline di decine di siti truffaldini, crypto truffe incluse, a seguito di oltre 300 segnalazioni.

L'ACCC ha riferito che l'anno scorso gli australiani abbiano perso 113 milioni di dollari in truffe correlate alle criptovalute. La nuova sperimentazione sarà realizzata in collaborazione con l'Australian Securities and Investment Commission (ASIC) e si concentrerà sulla rimozione efficiente dei siti web truffa una volta segnalati alle autorità di regolamentazione australiane, al fine di proteggere i potenziali investitori dalle frodi in criptovalute.

L'ACCC si avvale di un servizio di contromisure della Netcraft, con sede nel Regno Unito, che negli ultimi quattro anni ha fornito un servizio simile al National Cyber Security Centre britannico.

Secondo un rapporto di IT News, i siti già eliminati includono "siti di phishing che si spacciano per aziende australiane e autorità governative", oltre a "truffe di cuccioli, abbigliamento, investimenti in criptovalute e di assistenza tecnica".

Ken Gamble, executive chairman della società di intelligence privata IFW Global, ha elogiato lo sviluppo, dichiarando a Cointelegraph che si tratti della "migliore notizia che abbia mai sentito", in quanto ha "osservato i danni che questi siti realizzati da truffatori sofisticati hanno procurato utilizzando tecniche di marketing digitale all'avanguardia".

"Questi siti web di crypto truffe non sono regolamentati, sono organizzati da gruppi criminali, molti dei quali residenti nell'Europa dell'Est, che gestiscono call center, sottraendo ogni giorno milioni ai genitori di tutto il mondo".

Gamble ha affermato che anche le agenzie governative australiane debbano essere aperte a collaborare con il settore privato per riscontrare un reale successo.

"Necessitiamo di coinvolgere le forze dell'ordine e collaborare con diversi Paesi [...] molti di questi grandi crypto exchange non sono d'aiuto nelle indagini sulle frodi, rendendo le nostre indagini molto più difficili del necessario".

Ricercatori e romantici, attenzione

Gamble dichiara che gli individui interessati alle criptovalute siano spesso bersagliati da annunci pubblicitari sui social, attirati da "video professionali in stile hollywoodiano" che li convincono di quanto sia facile fare soldi:

"Se qualcuno vuole investire 10.000$ in criptovalute, dovrebbe spendere 1.000$ per fare controlli di due diligence per assicurarsi che si tratti di una piattaforma legittima [...] se si rivelasse una truffa, sarebbero i migliori 1.000$ mai spesi".

Ha riferito che chi investe in criptovalute dovrebbe condurre la propria due diligence, poiché molti siti web clonano quelli di società reali per truffare i potenziali investitori, ribadendo che i potenziali investitori dovrebbero come minimo "fare dei controlli per assicurarsi che la piattaforma sia regolamentata, con tutti i numeri di licenza finanziaria corretti".

Un rappresentante di Cyber Trace, un team di investigatori privati specializzati in frodi di criptovalute, ha dichiarato al Cointelegraph che il "romance baiting" sia la crypto truffa più comune.

Questa particolare truffa comporta che le vittime interagiscano online con un potenziale partner, il quale le invita ad iscriversi ad un exchange dopo aver confidato loro di aver ottenuto "grandi ritorni sugli investimenti".

Il truffatore chiederà quindi alla vittima di inviare "una piccola somma, fino a 200$" sulla sua piattaforma, allo scopo di "dimostrare alla vittima di aver già ottenuto un profitto, offrendole di ritirare l'importo per guadagnarsi la sua fiducia".

Una volta che la vittima comprende quanto sia facile ottenere un profitto e ritirare i propri fondi, scatta la trappola: "inizia ad investire sempre di più... non riottenendo nulla".