Se venisse lanciata, la criptovaluta di Facebook potrebbe generare un profitto di 19 miliardi di dollari entro il 2021: lo ha affermato l'analista di Barclays Ross Sandler in una lettera indirizzata ai propri clienti.

Il settore delle criptovalute potrebbe rappresentare una nuova fonte di guadagno per Facebook, aiutando la compagnia a risollevare il valore delle sue azioni dopo gli scandali dello scorso anno. Nella propria previsione, Sandler ha inoltre sottolineato che un servizio basato su criptovalute "è assolutamente necessario a questo punto della narrativa aziendale", in quanto gli investitori di Facebook accetterebbero volentieri una nuova fonte di profitto priva di pubblicità. 

L'analista ha poi ricordato il vecchio progetto per pagamenti in rete di Facebook, per certi versi comparabile alle criptovalute odierne. Sviluppato nel 2010 dalla società californiana The Menlo Park, "Facebook Credits" avrebbe consentito agli utenti di effettuare acquisti in-app utilizzando una valuta virtuale.

Citando altre analisi pubblicate da Barclays, secondo Sandler la prima versione della "Facebook Coin" sarà una moneta per micropagamenti e trasferimenti peer-to-peer (p2p) di denaro, "molto simile ai Credits del 2010".

Questo mese anche il New York Times ha pubblicato un articolo sulla presunta criptovaluta di Facebook, la quale "spera di aver successo dove Bitcoin ha fallito". Stando ad alcune fonti anonime, si tratterà di una stablecoin ancorata a tre diverse valute fiat, al cui sviluppo starebbe lavorando un team composto da oltre 50 ingegneri.