Nel mercato delle criptovalute, le stablecoin rappresentano token il cui valore è saldamente ancorato a quello del dollaro statunitense: una caratteristica estremamente utile in un'industria così volatile. Nei mercati rialzisti, la capitalizzazione di mercato delle stablecoin tende a diminuire, man mano che gli investitori spostano i propri fondi su asset più volatili e rischiosi; al contrario, nei mercati ribassisti gli investitori cercano rifugio in stablecoin a bassa volatilità, facendo così impennare il loro market cap.
Oggigiorno, la capitalizzazione di mercato totale di stablecoin come Tether (USDT), USD Coin (USDC), Binance USD (BUSD) e Dai (DAI) è di oltre 131 miliardi di dollari.
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Le stablecoin sono cruciali per il futuro delle criptovalute: è per questo motivo che Moody's, nota agenzia di analisi, sta sviluppando un sistema di punteggio per ridurre la paura e la sfiducia che alcuni investitori ripongono verso questi asset. Il timore più comune è la mancanza di trasparenza: proprio questa incertezza ha causato il crollo nelle ultime settimane del market cap di BUSD.
Diamo un'occhiata più da vicino ai fattori che stanno influenzando negativamente la stablecoin di Binance.
Il market cap di BUSD subisce un duro colpo
Il 30 settembre 2022, il market cap di BUSD ha registrano un forte rialzo; tuttavia, questo incremento era perlopiù legato alla decisione di Binance di scambiare forzatamente tutti gli USDC presenti sull'exchange con la propria stablecoin che ad un maggiore interesse degli utenti. L'azienda ha convertito automaticamente ben 3 miliardi di dollari da USDC a BUSD; da allora, il market cap della stablecoin di Binance è in caduta libera.
La capitalizzazione di mercato di BUSD ha continuato a diminuire a causa di problemi con la gestione dei token, emersi per la prima volta nel gennaio 2023. Sebbene Binance abbia negato le accuse secondo cui l'asset non fosse pienamente supportato da disponibilità liquide, molti investitori hanno comunque preferito spostare i propri fondi altrove.
Secondo Nansen, provider di dati sulle blockchain, il 25 gennaio l'offerta circolante di BUSD è scesa a 15,4 miliardi di dollari. Si tratta di un calo di un miliardo di dollari rispetto alla scorsa settimana, e di due miliardi rispetto a dicembre 2022.
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Di recente si è inoltre scoperto che Binance aveva depositato "per errore" i soldi degli utenti e il collaterale alla base dei "B-Tokens" all'interno del medesimo wallet. L'azienda ha rapidamente risolto il problema, ma l'evento ha comunque spaventato i trader che si sono affrettati a prelevare i fondi dalla piattaforma.
Afflussi di BUSD in aumento
Quando il prezzo di Bitcoin (BTC) aumenta, come è successo di recente, le stablecoin in genere registrano una diminuzione degli afflussi, poiché gli investitori tendono a scambiare tali asset per altre criptovalute. Un modo per misurare la domanda di stablecoin è osservare gli afflussi verso gli exchange.
Di recente, tutte le principali stablecoin hanno registrato un calo degli afflussi; non è questo il caso di BUSD, i cui afflussi si sono quasi triplicati.
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La maggior parte dei BUSD è su Binance
Le stablecoin registrano un aumento della domanda quando vengono utilizzate nel trading, in coppia con Bitcoin o altcoin. Questo caso d'uso vale sia per gli exchange centralizzati che decentralizzati.
Una statistica molto preoccupante di BUSD è la mancanza di utilizzo al di fuori del suo exchange principale. Attualmente su Binance vi sono infatti 13,8 miliardi di dollari in BUSD; il secondo exchange per numero di BUSD posseduti è Crypto.com, con 32,6 milioni di dollari.
La principale stablecoin su Crypto.com è però USDC, con 582 milioni di dollari: cifre che fanno impallidire BUSD.
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La mancanza di casi d'uso al di fuori di Binance e la domanda in calo non fanno ben sperare per il market cap di BUSD. Questi due aspetti negativi si uniscono a una recente decisione di SWIFT, che ha vietato i trasferimenti in dollari inferiori a 100.000$ verso Binance.
Il futuro di BUSD sembra tutt'altro che roseo.