Stando a un nuovo rapporto di Bybit, l'esposizione a Bitcoin è in aumento nei portafogli crypto, grazie alle normative statunitensi più favorevoli all'innovazione e alla crescente adozione istituzionale innescata dall'introduzione degli exchange-traded fund (ETF) spot su Bitcoin.

A maggio, Bitcoin (BTC) rappresentava circa un terzo dei portafogli degli investitori, ovvero il 30,95% del patrimonio totale, in aumento rispetto al 25,4% di novembre 2024.

Secondo il documento, ciò rende Bitcoin il singolo asset più detenuto dai crypto investitori. Nel frattempo, a fine aprile il rapporto tra Ether (ETH) e Bitcoin è sceso al minimo annuale, pari allo 0,15, per poi risalire all'attuale 0,27.

Allocazione degli asset dei crypto investitori. Fonte: Bybit Research

Ciò significa che per ogni dollaro di Ether, gli investitori detengono probabilmente circa 4 dollari di Bitcoin.

A seguito dell'insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Bitcoin ha sovraperformato tutti i principali asset globali, compresi il mercato azionario, i titoli azionari, i titoli del Tesoro e i metalli preziosi, suscitando un notevole interesse come asset di diversificazione del portafoglio in grado di generare rendimenti aggiuntivi, come riportato da Cointelegraph a marzo 2025.

Andamento degli asset dopo l'insediamento dell'amministrazione Trump. Fonte: Thomas Fahrer

I solidi rendimenti di Bitcoin hanno ispirato una nuova ondata di adozione istituzionale, che ha visto quasi raddoppiare il numero di società che detengono l'asset dal 5 giugno. Stando a BitcoinTreasuries.NET, oltre 244 società detengono ora BTC nei loro bilanci, rispetto alle 124 di poche settimane fa.

Fonte: BitcoinTreasuries.NET

Un totale di 3,45 milioni di Bitcoin è detenuto in tesorerie, con 834.000, pari al 3,97% dell'offerta totale, in riserve di società pubbliche e oltre 1,39 milioni di Bitcoin, pari al 6,6%, attraverso ETF spot su Bitcoin.

La crescente adozione istituzionale potrebbe porre Bitcoin sulla buona strada per raggiungere 1,8 milioni di dollari entro il 2035, momento in cui la prima criptovaluta al mondo inizierebbe a rivaleggiare con la capitalizzazione di mercato dell'oro, pari a 22.000 miliardi di dollari, secondo Joe Burnett, direttore dell'analisi di mercato presso Unchained.

“Quando penso a dove sarà Bitcoin tra 10 anni, mi vengono in mente due modelli”, riferisce Burnett durante il programma Chainreaction di Cointelegraph. “Uno è il modello parallelo, che suggerisce che Bitcoin varrà circa 1,8 milioni di dollari nel 2035.

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Partecipazioni in SOL giù del 35% da ottobre 2024

Nonostante il solido slancio, le allocazioni di Bitcoin da parte dei trader al dettaglio sono diminuite del 37% da novembre 2024, attestandosi appena all'11,6%, circa la metà della percentuale detenuta dalle istituzioni.

Allocazione di BTC ed ETH tra retail e istituzionale. Fonte: Bybit Research

I trader retail hanno molto probabilmente “ceduto le loro partecipazioni in Bitcoin per acquistare altcoin”, tra cui XRP (XRP) e stablecoin.

Nel frattempo, la percentuale di XRP detenuta nei portafogli è raddoppiata, passando dall'1,29% nel novembre 2024 al 2,42% a maggio, spinta dalle crescenti aspettative sugli ETF, sempre secondo il rapporto fornito da Bybit:

“Il settore degli investimenti crypto ritiene che l'approvazione dell'ETF spot su Ripple sia probabilmente anticipata rispetto a quella dell'ETF spot su Solana”.

“Di conseguenza, abbiamo riscontrato un parziale trasferimento di capitali da SOL a XRP da parte delle istituzioni”, prosegue il report.

Percentuale di XRP detenuta, probabilità di approvazione dell'ETF XRP. Fonte: Polymarket, Bybit Research

Nel frattempo, le posizioni in portafoglio di Solana sono crollate dal 2,72% di novembre all'1,76% di maggio.

Traduzione a cura di Walter Rizzo