Secondo un'analisi, i detentori di Bitcoin dovrebbero iniziare a vendere “con decisione” una volta che i profitti realizzati avranno raggiunto una pietra miliare.
In un blog post Quicktake odierno, la piattaforma di analisi on-chain CryptoQuant ha invitato i lettori a tenere d'occhio la quota dell'offerta di Bitcoin (BTC) “in perdita”.
Offerta di BTC in perdita può scendere del 50% prima di un segnale di vendita
Stando a CryptoQuant, i bull market di Bitcoin tendono a terminare quando la redditività dell'offerta supera una certa soglia.
Ripercorrendo l'ultimo mercato rialzista, invertitosi a fine 2021, il collaboratore Onchain Edge spiega che i segnali di redditività dell'offerta erano in atto da molti mesi.
“Quando la percentuale dell'offerta di BTC in perdita scende al di sotto del 4%, si dovrebbe cominciare a scaricare drasticamente e aspettare i prossimi minimi del mercato ribassista”, secondo quanto riportato dal commento.
Onchain Edge fa riferimento ad una tecnica di investimento denominata dollar-cost averaging (DCA), la pratica di acquistare BTC con un importo prestabilito di un altro asset, ad esempio la valuta fiat, ad intervalli regolari.
Per evitare la volatilità ed il conseguente calo che hanno caratterizzato gran parte del 2021 e per proteggere i profitti, il mese di febbraio è stato probabilmente il momento di iniziare a vendere BTC tramite DCA, riducendo l'esposizione.
"Perché? Sotto il 4% significa che molte persone sono in attivo, è la fase di picco della corsa al rialzo", prosegue il post.
Un grafico illustrativo mostra le medie mobili giornaliere dell'attuale percentuale di offerta in perdita, che al 12 dicembre si aggira ancora intorno all'8%.
Grafico di BTC/USD con dati di perdita di offerta. Fonte: CryptoQuant
Ancora modesti i profitti delle whale
Come riportato da Cointelegraph, altri operatori di mercato stanno osservando i livelli di redditività di alcune schiere di hodler per ottenere spunti sul prezzo di BTC.
In particolare, i numeri tondi come 110.000 e 120.000 dollari rappresentano dei target, in virtù dell'effetto che il loro superamento avrà sui detentori di breve termine (STH).
Tali investitori speculativi tendono a reagire in modo più repentino ai movimenti di prezzo di BTC.
Tuttavia, analizzando i profitti non realizzati delle whale di Bitcoin, il collega Darkfost, collaboratore di CryptoQuant, non ravvisa grandi motivi di preoccupazione.
“Se facciamo un confronto con quanto accaduto a marzo, il rapporto dei profitti non realizzati ha quasi raggiunto il valore di 2 prima di diminuire quando le whale hanno iniziato a prendere profitti e il prezzo di Bitcoin ha iniziato a scendere”, illustra un ulteriore post di Quicktake.
“Con il rapporto di profitto non realizzato attualmente intorno a 1,2 ed il prezzo di Bitcoin in prossimità dei 100.000$, ciò indica che potrebbe esserci ancora spazio per il proseguimento del trend rialzista nel medio termine”.
Rapporto di profitto non realizzato delle whale di Bitcoin. Fonte: CryptoQuant