Mentre la volatilità spedisce la quotazione di BTC a nuovi massimi di cinque mesi, Bitcoin (BTC) registra nuovi record nell'attività di rete.
I dati forniti da MiningPoolStats confermano che in data odierna l'hash rate di Bitcoin ha raggiunto nuovi massimi storici.
Hash rate supera la soglia dei 300 EH/s
In un altro esempio di ripresa lampo di Bitcoin dal crollo di FTX, la potenza di hash della rete è ora più alta che mai.
L'hash rate, che esprime la potenza di elaborazione dedicata alla rete dai miner, si attesta attualmente a 321 esahash al secondo (EH/s), secondo i dati grezzi di MiningPoolStats.
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Nonostante si tratti solo di una stima e sia impossibile misurarla in modo del tutto accurato, le ultime rilevazioni rappresentano una vera e propria impresa, non avendo mai superato il livello di 300 EH/s prima d'ora.
Anche la società di mining Braiins conferma i valori nel suo feed di reportistica live.
Gli altri tracker di BTC.com e Blockchain.com condividono stime leggermente inferiori, entrambe intorno ai 275 EH/s. Quest'ultimo mostra che l'hash rate ha raggiunto il massimo storico di 276,8 EH/s il 20 gennaio.
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"La vostra ricchezza non è mai stata così al sicuro!", riferisce il popolare commentatore BTC Archive su Twitter, confermando il miglioramento del sentiment.
L'hash rate è un indicatore chiave della sicurezza di Bitcoin e i ribassi significativi fanno sì che la difficoltà di rete aumenti, invogliando più miner a partecipare.
Questa settimana la difficoltà di rete è inoltre destinata a raggiungere livelli mai visti prima, suggerendo la ritrovata concorrenza nel settore del mining.
Secondo i dati di BTC.com, il prossimo riaggiustamento automatico farà aumentare la difficoltà del 2,75% a 38.620 miliardi.
Il precedente riaggiustamento ha riportato un aumento del 10,26%, il più alto da ottobre 2022 e solo il secondo aumento a due cifre da metà 2021.
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I miner hanno la possibilità di far quadrare i conti
Analizzando il clima attuale, CoinLupin, collaboratore della piattaforma di dati on-chain CryptoQuant, avverte che i miner stanno ancora vendendo le loro riserve di BTC, probabilmente per incrementare il capitale in caso di inversione del mercato.
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"Ora hanno migliorato la redditività per la prima volta dopo un po' di tempo, e i costi di mining sono inferiori ai prezzi di Bitcoin. Normalmente, si potrebbe procedere al mining e ad un holding più marcato, ma sembra che la considerino più come un'opportunità per mettere al sicuro la liquidità ", afferma in un blog post, descrivendo "la diminuzione delle riserve a un tasso accelerato".
"Un giorno potrebbe verificarsi un aggiustamento dei prezzi nella fascia in cui ottengono abbastanza contanti e ricominciano a accumulare Bitcoin. Riducono costantemente le loro disponibilità di Bitcoin durante il rialzo".
L'indice di posizione dei miner di CryptoQuant, che misura i deflussi di BTC verso gli exchange dai wallet dei miner rispetto alla loro media mobile annuale, registra diversi picchi di prelievo dal 14 gennaio.
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Con 1.837.138 BTC, le riserve dei miner sono attualmente al minimo da dicembre 2021.
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