La recente volatilità di Bitcoin (BTC) non è stata causata da coloro che possiedono la moneta da diversi anni, svela una ricerca.

Stando ad un resoconto recentemente pubblicato da Unchained Capital, i BTC rimasti immobili per un periodo di tempo particolarmente esteso non sono stati spostati nemmeno in seguito alle oscillazioni di prezzo del 2019 e del 2020.

HODLer dalle mani d'acciaio

Nel proprio documento, la compagnia sottolinea che il numero di Bitcoin rimasti immobili per un periodo di cinque o più anni continua ad aumentare.

In un annuncio su Twitter, Unchained Capital ha affermato:

"Di certo la volatilità non è dovuta agli HODLer che possiedono la criptovalute da più di cinque anni. Queste monete sono andate perse, oppure i loro possessori hanno mani d'acciaio? [...]

Nell'ultimo anno, la percentuale di monete immobili da oltre cinque anni è aumentata dal 20,37% al 21,65%. In altre parole, abbiamo assistito ad un incremento di 233.800 BTC."

Diagramma degli HODLer di Bitcoin

Diagramma degli HODLer di Bitcoin. Fonte: Unchained Capital/ Twitter

Unchained Capital ha identificato che sono stati invece gli investitori in possesso di Bitcoin da soltanto sei mesi ad aver guidato sia la fase rialzista del 2019 che il recente crollo:

"La maggior parte della volatilità proviene da UTXO vecchi di sei mesi o meno."

Anche la piattaforma di ricerca Coin Metrics ha identificato dati simili.

I grossi miner pianificano di raddoppiare la propria quota di mercato

I grandi miner, ha spiegato il collaboratore di Cointelegraph Markets Keith Wareing, di certo non venderanno prima dell'halving dei block reward, previsto per maggio di quest'anno.

"Perché vendere? Metà dei miner interromperanno le operazioni, pertanto i grandi miner produttori di hardware potranno raddoppiare la propria quota di mercato. Di fatto non verranno influenzati dall'halving", ha dichiarato Wareing in alcuni commenti privati.

Il parere degli esperti sui futuri movimenti di Bitcoin appare incerto. Secondo Tone Vays, la scorsa settimana abbiamo assistito all'ultima capitolazione di Bitcoin. Peter Brandt invece crede che assisteremo presto ad un crollo sotto i 1.000$.