Venerdì Bitcoin (BTC) ha registrato un forte rimbalzo, guadagnando il 3,91% e attestandosi a 117.300$ dai 111.700$ iniziali, a seguito dei commenti accomodanti espressi durante il simposio di Jackson Hole interpretati come un aumento della propensione al rischio.
Si è trattato del rendimento giornaliero più forte di BTC dal 10 luglio, alimentando l'ottimismo per un'altra fase verso nuovi massimi storici. Tuttavia, lo slancio è rapidamente evaporato, con un'inversione di tendenza nel fine settimana che ha riportato l'asset a quota 110.000$.
Una candela settimanale engulfing sottolinea la tendenza ribassista, sebbene i dati on-chain indichino un'ampia distribuzione tra i detentori.
I modelli forniti da Glassnode riportano come tutti i wallet BTC siano ora passati alla distribuzione, guidati dalla schiera compresa tra 10 e 100 BTC. Il comportamento sincronizzato tra i vari wallet evidenzia una pressione di vendita uniforme, aggravando la stabilità dei prezzi.
Parallelamente, l'analista Boris Vest rileva una spaccatura tra i comportamenti dei wallet Bitcoin: i detentori più piccoli (0-1 BTC) hanno continuato ad accumulare dopo il picco, mentre i wallet da 1-10 BTC hanno ripreso ad acquistare sotto i 107.000$. Al contrario, i wallet da 10-100 BTC sono passati a venditori netti dopo i 118.000$, mentre i grandi detentori con oltre 1.000 BTC rimangono distributori regolari.
Tuttavia, il gruppo da 100 a 1.000 BTC è diviso tra accumulo e distribuzione intorno ai 105.000$, evidenziando questa zona come supporto chiave e ultimo baluardo prima di correzioni significative.
I dati inerenti al prezzo realizzato di Bitcoin sottolineano tale inflessione.
Il prezzo realizzato per i detentori da uno a tre mesi si attesta a 111.900$, mentre le schiere da 3 a 6 mesi e da 6 a 12 mesi sono ancorate a livelli molto più bassi, rispettivamente a 91.630$ e 89.200$.
L'ampio intervallo riflette il forte posizionamento a breve termine in prossimità dei recenti massimi, contrapposto ai detentori a più lungo termine con costi di base prossimi ai 90.000$.
L'analisi di mercato rivela che se il prezzo di Bitcoin dovesse scivolare sotto i 105.000$, l'assenza di un solido supporto tra i livelli attuali e i 90.000$ potrebbe favorire un'accelerazione del trend ribassista. Tale rottura costringerebbe gli acquirenti recenti a capitolare, lasciando il range 92.000-89.000$ come prossima area di domanda significativa.
Stagionalità di Bitcoin e stagnazione degli ETF colpiscono il mercato
L'attuale flessione è coerente anche con le tendenze stagionali di Bitcoin. Storicamente, il periodo tra agosto e settembre è stato caratterizzato da una fase di debolezza, spesso amplificata dal “mese fantasma” asiatico, che quest'anno va dal 23 agosto al 21 settembre. Come riporta Cointelegraph, tale periodo ha spesso coinciso con una minore propensione al rischio e con prese di profitto da parte dei trader.
Dal 2017, Bitcoin ha registrato un decremento medio del 21,7% durante il mese fantasma, con cali notevoli del -39,8% nel 2017 e del -23% nel 2021. Sulla base di tali medie, un ritiro verso l'intervallo 105.000-100.000$ risulta congruo con i modelli stagionali e le zone di supporto tecnico.
Ad aggiungersi al tono cauto, il crypto trader Roman Trading rileva rischi strutturali nell'attuale rally di Bitcoin. L'analista riferisce che BTC/EUR non ha registrato un nuovo massimo storico dallo scorso anno, suggerendo che il recente rialzo è più strettamente legato all'indebolimento del dollaro statunitense che alla domanda organica.
Roman suggerisce inoltre che l'entusiasmo post-lancio dell'ETF spot su Bitcoin potrebbe essere in fase di esaurimento, con un conseguente stallo che ricorda le fasi di distribuzione passate.
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Questo articolo non fornisce consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione comporta dei rischi: i lettori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.