Gary Cohn, ex presidente di Goldman Sachs nonché ex consigliere economico di Donald Trump, ritiene che Bitcoin potrebbe non avere prospettive a lungo termine per gli investitori.  

In un'intervista rilasciata ieri a Bloomberg, Cohn ha affermato che la crypto "manca dell'integrità alla base dei mercati reali" a causa della sua mancanza di trasparenza. Ha chiarito, inoltre, come gli investitori potrebbero mettere in discussione un sistema "che non ha alcuna tracciabilità dei dati". 

Cohn, a proposito di Bitcoin, ha sottolineato che:

"Tutte le ragioni per cui al momento [BTC] è una classe di asset in forte sviluppo potrebbero anche portarlo al fallimento. Parte dell'integrità di un sistema è sapere chi lo possiede e sapere perché viene trasferito". 

L'ex presidente di Goldman Sachs ha parlato di Bitcoin (BTC) e blockchain dopo le dimissioni dal suo ruolo nell'amministrazione Trump, nel 2018. Da allora è diventato uno degli advisor della società tecnologica Spring Labs, correlata alla blockchain.

Nei mesi successivi alla bull run del 2017, Cohn ha affermato di non essere "un grande sostenitore" di Bitcoin ma di vedere del potenziale della tecnologia blockchain. All'epoca Cohn credeva che le crypto avrebbero avuto un ruolo importante nel futuro della finanza, ma probabilmente sotto forma di un token globale "più facilmente comprensibile" del Bitcoin, citando i costi del mining come potenziale fonte di confusione per gli investitori.

I commenti di Cohn arrivano lo stesso giorno in cui, secondo Coinbase, BTC ha ufficialmente superato il suo precedente massimo storico, a 19.892 dollari. Dopo aver raggiunto questa soglia di prezzo critica alcune whale hanno venduto le loro partecipazioni, causando una leggera contrazione: il prezzo di BTC è ora di circa 19.100$.