Secondo gli analisti della società di servizi finanziari Cantor Fitzgerald, undici dei maggiori miner Bitcoin (BTC) quotati in borsa potrebbero faticare a minare Bitcoin in modo redditizio se il suo prezzo non dovesse aumentare in modo significativo dopo l'halving.

In un post pubblicato il 25 Gennaio su X da Matthew Shultz, presidente esecutivo e cofondatore di CleanSpark — che ha citato una ricerca di Cantor Fitzgerald — è emerso che molti miner Bitcoin, tra cui Marathon Digital, Riot Platforms e Core Scientific, potrebbero subire maggiori pressioni in seguito all'halving del Bitcoin, in quanto i guadagni che ricevono dalle loro attività potrebbero non compensare i costi.

Condividiamo un tweet su X di — S Matthew Schultz (@smatthewschultz) January 25, 2024

*BREAKING - novità di oggi!

Indipendentemente dal dipartimento, l'intero team di @CleanSpark_Inc è impegnato nell'efficienza. EFFICIENZA dei tempi di attività, delle attrezzature, del capitale, delle operazioni, del coinvolgimento della community, dell'energia, della strategia, della crescita e di altre metriche.

Il nuovo report di ricerca di oggi... pic.twitter.com/YgQ6XrIXh2

Sebbene valga la pena ricordare che i ricavi dei miner Bitcoin sono strettamente legati al suo prezzo, un dirigente di Luxor fa notare che i miner impiegano spesso strategie per coprire le potenziali perdite derivanti dalla volatilità del prezzo del Bitcoin.

Il miner Argo Blockchain (ARBK), con sede nel Regno Unito, e il miner Hut 8, con sede in Florida, sono stati indicati come i più a rischio per quanto riguarda la redditività dopo l'halving (al prezzo attuale del Bitcoin), con un costo "tutto compreso" per moneta di 62.276 e 60.360 $, rispettivamente.

Nell'ultimo aggiornamento del 5 Gennaio sulle operazioni di mining, Hut 8 ha riferito che le sue riserve totali erano pari a 9.195 BTC, per un valore di 377 milioni di dollari ai prezzi attuali.

Le uniche aziende che secondo gli analisti di Cantor manterranno la redditività dopo l'halving — ipotizzando un prezzo medio di 40.000 $ a Bitcoin e nessun cambiamento drastico nell'hash rate — sono Bitdeer, società di mining con sede a Singapore, e CleanSpark, società di mining statunitense.

Il parametro “all in per coin” di Cantor si riferisce ai costi totali che un miner Bitcoin dovrebbe sostenere per produrre un singolo Bitcoin, compresi i costi dell'elettricità, le spese di hosting e altre spese di cassa.

L'halving del Bitcoin — attualmente previsto per Aprile — si riferisce al dimezzamento delle ricompense di mining per i miner Bitcoin.

Sebbene molti esperti di mercato vedano questa riduzione dell'offerta come un fattore positivo per il prezzo del Bitcoin a lungo termine, significa anche che i miner con alti costi operativi potrebbero soffrire. La situazione si aggraverebbe se il prezzo del Bitcoin non raggiungesse un livello tale da coprire questi costi.

Molti osservatori di mercato ritengono inoltre che nei mesi successivi all'halving il prezzo del Bitcoin subirà un notevole balzo in avanti.

Dan Rosen, direttore associato dei derivati presso il miner Bitcoin Luxor, ha dichiarato a Cointelegraph che i miner impiegano spesso diverse strategie per coprire la loro esposizione al BTC. In genere si tratta di acquistare prodotti derivati, come contratti futures sull'hash rate e opzioni legate al BTC, per cercare di attenuare la potenziale volatilità.

Cointelegraph ha contattato diversi miner Bitcoin elencati nel report per un commento, ma non ha ricevuto una risposta immediata.