L’impatto ambientale del mining di Bitcoin (BTC) è sempre stato un argomento molto controverso. Da una parte, le critiche fanno leva sul fatto che il consumo di energia elettrica per tenere in funzione la blockchain Bitcoin sia maggiore di quello annuale di alcune nazioni. Dall’altra, la community crypto ribatte come si tratti di un’attività necessaria per rendere il network estremamente resiliente contro attacchi esterni e mantenerlo operativo per il 99,99% del tempo, sin da quando venne creato ormai 14 anni fa.
Inoltre, recenti innovazioni nel settore hanno fatto sì che i partecipanti all’attività di mining potessero diventare finalmente ecosostenibili.
Il mining di Bitcoin non si merita questa brutta reputazione
Prima di esaminare i vantaggi, è bene chiarire alcuni degli aspetti del mining di Bitcoin. Spesso viene paragonato al consumo energetico di nazioni o vengono fatte stime su come una singola transazione in BTC abbia un’impronta ecologica pari a circa 820.000 transazioni Visa; ma la realtà dei fatti è che quest’attività non produce alcuna emissione.
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In realtà, l’inquinamento è prodotto dagli impianti energetici che forniscono l’energia alle società di mining. Proprio come le famiglie o le aziende, i miner utilizzano esclusivamente l’infrastruttura energetica che esiste in un dato luogo.
Da quando a maggio 2021 Tesla ha smesso di accettare pagamenti in BTC per questioni ambientali, in molti sono saliti sul carro delle critiche contro il consumo energetico della rete Bitcoin. Ma sebbene la grande quantità di elettricità utilizzata dal mining sia innegabile, questa critica andrebbe contestualizzata, dato che non si tratta dell'unico settore ad alto consumo energetico.
Stando al Bitcoin Mining Council, il mining consuma solo una frazione dell'energia utilizzata dal settore dell’edilizia (3,77%), da quello finanziario e assicurativo (4,45%), della navigazione (5,41%) e dell’aviazione (5,43%). Inoltre, l’estrazione dell'oro consuma circa 2,6 volte di più rispetto al mantenimento della blockchain di Bitcoin. Per non parlare dello smaltimento dei rifiuti elettronici, oppure dell’industria dell'agricoltura e dell’allevamento: due tra le attività a più alto impatto ambientale.
Ciò considerato, pare ingiusto puntare il dito contro l’attività energivora del mining di Bitcoin senza considerare il dispendio energetico giornaliero di altri settori.
Il mining è sempre più un settore ecosostenibile
Controversie a parte, il mining resta comunque un’attività molto energivora che permette al network di Bitcoin di rimanere funzionante e sicuro. La vera domanda da porsi è: come rendere Bitcoin più ecosostenibile?
Una soluzione potrebbe essere combinare il mining con altre attività imprenditoriali, in modo da ricavare un beneficio reciproco. Per esempio, le società di mining a raffreddamento idrico potrebbero fornire calore a serre, allevamenti ittici, edifici e addirittura a intere comunità: servono soltanto otto WhatsMiners per riscaldare 930 metri quadri di serra, oppure per aumentare la temperatura dell’acqua di 10° Celsius, velocizzando fino a tre volte la crescita di salmoni in un allevamento ittico. Un altro potenziale caso d'uso consiste nello sviluppo di piccole centrali idroelettriche per la co-distribuzione dell’elettricità con le comunità locali.
Un ulteriore elemento chiave in questo campo è l'utilizzo dell’Associated Petroleum Gas (APG) – una forma di gas naturale derivata dall’estrazione del petrolio – per fornire energia ai macchinari utilizzati per minare bitcoin. Dato che non è sempre conveniente per i produttori immagazzinarlo, spesso lo bruciano sul posto. Questo processo viene chiamato “gas flaring”, e ha causato nel 2021 un'emissione equivalente a 2,7 tonnellate di CO2, senza calcolare il gas di scarico e le perdite di metano rilasciate nell’atmosfera.
Al posto di sprecare questa risorsa, i miner di Bitcoin possono trasformare l’APG in energia per alimentare le loro macchine. Evitando tali emissioni, questo tipo di utilizzo potrebbe avere un effetto positivo sull’ambiente; difatti, uno studio mostra come il mining di Bitcoin potrebbe diminuire dell’80% i gas emessi dalle società petrolifere.
Al contempo, ricerche hanno scoperto anche che è la maniera più efficiente, in termini di costi, per diminuire le emissioni: meglio persino dell’eolico e del solare!
La strada per un Bitcoin più verde
Grazie allo spostamento dei miner di Bitcoin verso nazioni dove possono avere accesso a fonti più economiche di energia, quali sono le rinnovabili, il mining è diventato via via un settore sempre più ecosostenibile.
Tramite la diminuzione del gas flaring e altre attività imprenditoriali sostenibili annesse, l’obiettivo a lungo termine è rendere il mining di Bitcoin completamente ecosostenibile. Idealmente, ogni azienda dovrebbe diventare il più possibile sostenibile minimizzando i danni causati all’ambiente.
Il mining di Bitcoin sta già contribuendo molto alla trasformazione del settore energetico, grazie alla flessibilità dei miner nel consumo d’energia. E con l’aumento della sostenibilità di questo settore negli anni a venire, attrarrà sempre più investitori di grandi dimensioni interessati a investire in attività eco-friendly.