Il 1° Agosto la difficulty per creare un nuovo blocco sulla blockchain di Bitcoin è aumentata di oltre il 10,5%, aggiungendo pressione all'aumento dei costi operativi legati al mining Bitcoin.
Per quasi tre mesi, tra il 9 Maggio e il 30 Luglio, la difficulty della rete Bitcoin ha registrato un calo significativo, riducendo di fatto la potenza di calcolo richiesta per confermare le transazioni Bitcoin (BTC) sulla blockchain.
Sebbene una difficulty di rete più elevata richieda una maggiore potenza di calcolo per l'elaborazione delle transazioni Bitcoin, essa protegge efficacemente la rete dagli attacchi esterni.
Grazie alla riduzione dell'hashrate e agli aggiornamenti dell'infrastruttura, a Luglio diversi miner Bitcoin, tra cui Bitfarms, hanno registrato guadagni mensili più elevati rispetto ai mesi precedenti.
Tuttavia, il 31 Luglio la difficulty della rete è aumentata e il 1° Agosto ha segnato un nuovo massimo storico a 90,66 trilioni. La difficulty è aumentata del 14%, cosa che potrebbe avere un impatto negativo sui guadagni dei miner nel prossimo futuro.
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D'altra parte, la rete Bitcoin ha mantenuto per quasi sei mesi il suo hashrate a 630 exahashes al secondo. L'hashrate è un'altra metrica di sicurezza determinata dal numero totale di blocchi minati e dalla relativa difficulty della rete.
In un contesto di crescente pressione finanziaria, le società di mining Bitcoin stanno attualmente conservando le reward in BTC nella speranza di venderle per ottenere un maggiore profitto nel prossimo futuro.
Cointelegraph ha parlato con Salman Khan, direttore finanziario di Marathon, per capire meglio come i miner decidono quando accumulare i loro Bitcoin e quando trasferirli sul mercato. Khan ha spiegato:
"Ci sono dinamiche di mercato che dovete considerare [...] nel breve termine, il prezzo di Bitcoin potrebbe fluttuare e la vostra decisione potrebbe essere influenzata da questo".
Attualmente Marathon detiene 18.536 Bitcoin per un valore di oltre 1 miliardo di dollari, un aumento del 48% rispetto ai 12.538 posseduti nel 2023.