Il recente aumento del prezzo di Bitcoin (BTC) da 16.500$ a 25.000$ può essere attribuito a uno short squeeze nel mercato dei futures e ai recenti miglioramenti macroeconomici. Tuttavia, sebbene il valore dell'asset sia aumentato, i dati suggeriscono che molti acquirenti potenzialmente interessati (whale comprese) sono rimasti in disparte.
Il recente slancio a 25.000$ condivide molte similarità con il bear market rally del 2019, che ha visto un aumento del 330% del prezzo di BTC fino a un picco di circa 14.000$, a partire da un minimo di 3.250$. Di recente, la coppia BTC/USD è salita del 60% rispetto al minimo di novembre 2022.
Gli indicatori on-chain e di mercato stanno tuttavia inviando segnali contrastanti. È probabile che il prezzo abbia raggiunto un punto di svolta cruciale: in futuro il trend potrà trasformarsi in un vero e proprio mercato rialzista, oppure crollare e tornare ribassista.
Diamo un'occhiata ad alcuni indicatori chiave per comprendere le similarità e le differenze con la bull run del 2019.
Bitcoin affronta livelli di trading storici
Il prezzo di Bitcoin ha superato la media mobile a 200 giorni (200MA) a 19.600$, il che potrebbe incoraggiare i paper trader interessati ad aprire una posizione long. Storicamente, questo parametro funge da confine fra trend rialzista e ribassista: i breakout sopra tale livello tendono ad essere rialzisti, e viceversa.
Di solito, dopo un breakout sopra la 200MA, BTC/USD tende a ritestare questo livello chiave, il che aumenta le probabilità di una correzione verso i 19.500$. Non è stato tuttavia questo il caso nel 2019, quando il prezzo ha continuato a salire senza alcun pullback.

Allo stesso tempo, è probabile che i trader stiano prestando attenzione anche alla media mobile settimanale a 200 periodi, attualmente a quota 25.100$. Il prezzo di Bitcoin è sceso sotto la media mobile settimanale a 200 periodi nel novembre del 2022: riconquistare questo livello potrebbe incoraggiare i trader ad acquistare l'asset.
Tuttavia, fino a quando non si verificherà un chiaro breakout, i trader potrebbero continuare a rimanere in disparte. I funding rate degli swap perpetui sono attualmente neutri, suggerendo che i partecipanti al mercato sono in attesa di conferme.
Immortal, trader di criptovalute attivo su Twitter, ritiene che ci troviamo soltanto a metà dell'attuale ciclo, se si compara la durata dell'attuale rally con quello del 2019. Il rally del 2019 è infatti durato 193 giorni, mentre sono passati soltanto 92 giorni dal minimo del 9 novembre 2022.
Immortal prosegue affermando che, se il frattale del 2019 si ripetesse nel 2023, BTC/USD potrebbe raggiungere un picco di 46.000$ già il mese prossimo.
Stablecoin Supply Ratio vicino al picco del 2019
Lo Stablecoin Supply Ratio (SSR) di Bitcoin misura il potere d'acquisto del mercato; in particolare, questo indicatore misura il rapporto tra il market cap di Bitcoin e l'offerta di stablecoin. Quando l'SSR ha un valore basso, significa che le stablecoin hanno maggiore potere d'acquisto; al contrario, un valore alto segnala condizioni di ipercomprato.
L'aumento del prezzo di BTC a febbraio 2023 ha visto l'oscillatore SSR quasi raggiungere i picchi del 2019 e del 2021: in altre parole, l'indicatore suggerisce che il trend positivo potrebbe presto giungere al termine. Potremmo comunque assistere ad un'ultima spinta verso il livello psicologico dei 30.000$.
Ad ogni modo, questi dati andrebbero presi con le pinze, dato il giro di vite normativo sulla stablecoin BUSD che ha causato un calo significativo della sua offerta. Tale evento potrebbe aver distorto l'oscillatore SSR.

La maggiore preoccupazione è la mancanza di acquisti da parte delle whale. Nel 2019, con l'aumentare del prezzo di Bitcoin è cresciuto anche il numero di indirizzi contenenti oltre 1.000 BTC; ma nel 2023, le whale hanno sfruttato il rialzo per vendere. Questa divergenza solleva timori sulla sostenibilità del trend rialzista.

Ci troviamo a un punto di svolta cruciale
Un altro indicatore chiave è lo Spent Output Profit Ratio (SOPR). Quando gli investitori sfruttano i pullback per incrementare le proprie posizioni, il trend è generalmente rialzista; in tal caso, lo SOPR rimane sopra un valore di 1. L'opposto accade quando il trend è ribassista: i bear dominano il mercato e vendono ad ogni rally, e pertanto il valore dello SOPR tende a rimanere sotto 1.
Secondo i dati di Glassnode, lo SOPR è tornato sopra 1; in altre parole, il trend ribassista si è invertito. L'indicatore è diventato rialzista quando BTC ha superato quota 20.800$ a gennaio 2023. Il parametro ha testato nuovamente il supporto cardine quando BTC ha raggiunto i 21.800$: si tratta pertanto di un livello da difendere per un trend rialzista sostenuto.

Il prezzo si è inoltre spostato al di sopra dei livelli di acquisto medi dei detentori sia a breve che a lungo termine, il che è un altro segnale di una potenziale inversione del trend. Pare quindi che il mercato abbia raggiunto un punto di svolta cruciale, dato che gli oscillatori on-chain sono tornati al loro livello neutro.
I dati suggeriscono inoltre che un potenziale trend rialzista è probabile, purché il prezzo rimanga al di sopra dei supporti a 21.800$, 20.800$ e 19.600$.
Una chiusura settimanale sopra i 25.100$ potrebbe incoraggiare i trader tecnici e di derivati a comprare l'attuale rally. Ma vi sono anche segnali che indicano un potenziale surriscaldamento del mercato e una rapida correzione verso i livelli di supporto.