L'open interest aggregato dei futures su Bitcoin (BTC) ha raggiunto un record storico, mettendo potenzialmente a rischio le attuali posizioni ribassiste. Nonostante i ripetuti fallimenti nel superare il livello dei 107.000$ sin dal 18 maggio, l'enorme volume di posizioni con leva potrebbe spingere Bitcoin a un nuovo massimo storico.
L'open interest totale dei futures su BTC è salito a 72 miliardi di dollari: un aumento dell'8% rispetto ai 66,6 miliardi di appena una settimana fa. La domanda istituzionale rimane uno dei principali motori di questo incremento. Il Chicago Mercantile Exchange (CME) è in testa con 16,9 miliardi di dollari in futures su BTC, seguito da Binance con un open interest di 12 miliardi di dollari.
Secondo le stime di CoinGlass, la più grande concentrazione di liquidazioni ribassiste si trova tra i 107.000 e i 108.000 dollari, per un valore approssimativo di 1,2 miliardi di dollari.
Sebbene sia impossibile prevedere cosa potrebbe innescare un rialzo oltre i 108.000$, costringendo queste posizioni short alla liquidazione, vi è un crescente ottimismo legato alle preoccupazioni per il debito fiscale degli Stati Uniti. Permangono incertezze su come il governo intenda favorire la crescita economica riducendo la spesa, soprattutto alla luce del persistente disaccordo tra democratici e repubblicani.
Ancora più rilevante, i rendimenti dei Treasury USA a 20 anni si mantengono vicini al 5%, in aumento rispetto al 4,82% di due settimane prima. Una debole domanda per il debito pubblico a lungo termine potrebbe costringere la Federal Reserve a intervenire come acquirente di ultima istanza per stabilizzare i mercati, invertendo una tendenza durata 26 mesi. Un simile sviluppo eserciterebbe pressione ribassista sul dollaro statunitense, spingendo gli investitori verso strategie alternative di copertura come Bitcoin.
L'oro domina, ma l'interesse istituzionale per BTC è in crescita
L'oro rimane l'asset alternativo dominante, ma il suo rendimento del 24% dall'inizio del 2025 e una capitalizzazione di mercato di 22.000 miliardi di dollari lo rendono meno attraente per molti investitori. Per fare un confronto, l'intero S&P 500 Index ha un valore di 53.000 miliardi di dollari, mentre i depositi bancari statunitensi e i Treasury bill (M1) ammontano a 18.600 miliardi. Al contrario, Bitcoin rappresenta attualmente una classe di asset da 2.100 miliardi di dollari, all'incirca equivalente all'argento.
Alcune regioni, in particolare gli Stati Uniti, hanno iniziato a gettare le basi per spostare parte delle loro riserve auree in Bitcoin: un evento che potrebbe facilmente spingere BTC a un nuovo massimo storico. Una modesta riallocazione del 5% dall'oro a Bitcoin da parte di questi Paesi si tradurrebbe in un afflusso di 105 miliardi di dollari, equivalenti a 1 milione di BTC a un prezzo di 105.000$.
Strategy, l'azienda quotata in borsa di Michael Saylor, detiene attualmente 576.230 BTC. Non c'è dubbio che gli acquisti istituzionali rimangano il principale catalizzatore per un superamento dei 108.000$ da parte di Bitcoin. Un simile movimento innescherebbe la liquidazione delle posizioni ribassiste con leva elevata, accelerando ulteriormente la spinta verso l'alto dell'asset. Tuttavia, la persistente incertezza macroeconomica continua a pesare sul sentiment complessivo degli investitori.