Il fenomeno delle bolle finanziarie, oggetto di accesi dibattiti tra gli operatori del settore, è stato affrontato in diversi articoli accademici, a partire dallo studio condotto dal professor Didier Sornette nel 2014.

L'articolo definisce infatti una “bolla” come un periodo di crescita insostenibile caratterizzato da un aumento esponenziale dei prezzi. Ovviamente, le bolle, per definizione, sono destinate a scoppiare e a riportare i prezzi al loro valore iniziale o anche a valori inferiori.

Nel recentissimo passato, Bitcoin (BTC) ha sperimentato periodi di crescita più che esponenziale, seguiti da cali molto bruschi, chiamati “crypto winter”, periodi in cui nessuno parlava più di Bitcoin e di altre asset, con conseguente apatia nel settore e crollo dei prezzi. I passati declini avvenuti a seguito delle bolle dei prezzi di Bitcoin sono stati del -91%, -82%, -81% e -75% nell'ultimo crypto winter.

Finora, l'andamento del prezzo di Bitcoin è stato caratterizzato da cicli scanditi da dimezzamenti ogni 210.000 blocchi, pari a circa quattro anni, determinando ritmicamente periodi di declino, ripresa e poi crescita esponenziale.

Prezzo di Bitcoin, scala logaritmica. Fonte: Diaman Partners

Nel 2011, insieme al professor Ruggero Bertelli, Diaman Partners ha redatto un paper incentrato sull'indicatore statistico deterministico denominato Diaman Ratio. Tale indicatore crea una regressione lineare tra i prezzi su scala logaritmica (come mostrato sopra per il prezzo di Bitcoin) e il tempo.

Senza entrare nei dettagli di tale indicatore, di fatto molto utile per chi si avvale di strumenti quantitativi per prendere decisioni di investimento, lo scopo di questa prima parte dell'analisi è verificare quanto e in che modo Bitcoin sia entrato in bolla in passato.

Nel dettaglio, se DR < 0 implica che il prezzo è in calo; DR < 1 comporta una crescita sostenibile; DR = 1 indica una crescita esponenziale; DR > 1 equivale a una crescita più che esponenziale, corrispondente alla definizione di bolla di Sornette.

Diaman Partners considera la serie storica giornaliera di Bitcoin, calcola il DR su un anno e verifica quando è maggiore di 1.

Prezzo di Bitcoin ed indicatore di rilevamento bolla. Fonte: Diaman Partners

Il grafico mostra chiaramente che nei cicli precedenti ci sono stati periodi di crescita più che esponenziale, mentre nel ciclo recente, a parte un tentativo quando gli ETF sono stati approvati negli Stati Uniti e il prezzo del Bitcoin ha superato il massimo del 2021 prima dell'halving del 2024, un fenomeno che non si era mai verificato prima, il Diaman Ratio non è mai stato molto superiore a 0.

Ciò significa che i cicli di Bitcoin non seguiranno più la regola dei quattro anni, con l'inizio del crypto winter verso la fine del secondo anno del ciclo? È troppo presto per dirlo, ma molto probabilmente la struttura di crescita di Bitcoin è cambiata.

Per testare a fondo questa ipotesi, abbiamo analizzato la volatilità del prezzo di Bitcoin con una finestra di osservazione di quattro anni, pari al ciclo di halving, facendo scorrere tale finestra di calcolo della volatilità nel tempo per verificarne la costanza o la diminuzione nel tempo.

Volatilità annuale di Bitcoin. Fonte: Diaman Partners

Il grafico rivela un netto calo della volatilità, che nei primi anni di sviluppo superava il 140% su base annua, riducendosi poi gradualmente fino a raggiungere il valore attuale pari a circa il 50% o meno. Sebbene una minore volatilità comporti anche rendimenti attesi inferiori, essa garantisce una maggiore stabilità dei prezzi per il futuro e meno imprevisti.

Difatti, considerando il grafico dei rendimenti annuali su base continuativa, ovvero partendo dalla performance di un anno nel 2011 e calcolando poi il rendimento per un anno su base giornaliera, è evidente che in passato vi sono stati rendimenti decrescenti nel tempo e che negli ultimi tre anni sono rimasti sostanzialmente invariati, confermando che la teoria del ciclo di Bitcoin, con anni fantastici seguiti da un anno catastrofico, è stata in qualche modo smentita.

Rendimenti annuali di Bitcoin. Fonte: Diaman Partners

Il grafico in alto illustra il progressivo calo dei rendimenti medi annuali, senza alcun picco nell'ultimo ciclo, confermando l'ipotesi che la struttura di rischio-rendimento di Bitcoin sia cambiata. Tuttavia, il prezzo di Bitcoin è salito dai 15.000$ di dicembre 2022 ai 126.000$ dei recenti massimi, rendendo questo ciclo ancora molto interessante in termini di rendimento, ma con meno clamore rispetto ai cicli precedenti.

Rendimenti annuali su quattro anni di Bitcoin. Fonte: Diaman Partners

Il grafico dei rendimenti medi annuali su un periodo di osservazione di quattro anni dimostra una chiara tendenza decrescente dei rendimenti di Bitcoin nel tempo, comprensibile considerando la capitalizzazione di mercato totale di Bitcoin, in quanto il raddoppio di un asset del valore di 20 miliardi di dollari è ben diverso dal raddoppio di un asset del valore di 2.000 miliardi di dollari.

Ricchezza in Bitcoin generata per ciclo. Fonte: Diaman Partners

D'altra parte, supponendo che si possa considerare concluso il quarto ciclo di halving, cosa che nessuno può negare o affermare con certezza, la ricchezza totale generata finora è maggiore rispetto agli altri cicli, confermando, se ce ne fosse bisogno, che Bitcoin, inteso sia come rete che come asset in sé, ha generato più ricchezza di qualsiasi altro tipo di investimento in soli 15 anni di storia.

Tirando le conclusioni da questa analisi, da un punto di vista statistico:

  • In quattro occasioni, Bitcoin si è trovato in una fase di “bolla”, ovvero con rendimenti più che esponenziali, ma a differenza delle bolle tradizionali che poi scoppiano nel giro di pochi mesi, Bitcoin ha dimostrato resilienza nella sua crescita, in media con un Diaman Ratio inferiore a 1 e una crescita elevata ma non esponenziale. Infatti, una legge di potenza può descrivere molto bene la crescita del prezzo di Bitcoin.

  • È inoltre evidente che tali fenomeni di “bolla” hanno perso intensità e durata nel tempo, al punto che nell’ultimo ciclo avviato nel 2024 si è verificata (almeno per ora) una crescita dei prezzi non superiore a quella esponenziale.

  • Sia i rendimenti che la volatilità sono in calo, suggerendo che il raggiungimento di valori superiori al milione (se mai avverrà) richiederà probabilmente 15 anni e, pertanto, molte previsioni secondo cui Bitcoin raggiungerà i 13 milioni di dollari nel 2040 sono statisticamente molto improbabili.

  • L'approvazione degli ETF negli Stati Uniti, con l'ETF spot Bitcoin IBIT di BlackRock che in meno di tre anni ha raggiunto i 100 miliardi di dollari di asset in gestione, diventando di gran lunga il prodotto finanziario in più rapida crescita della storia, ha interrotto il ciclo di Bitcoin che prevedeva periodi di crescita, iper-crescita e crypto winter, con nuovi massimi raggiunti dopo il prossimo halving.

  • Una maggiore stabilità dei rendimenti e una minore volatilità suggeriscono che il crypto winter non sarà “molto freddo” con perdite superiori al 50%-60% come nei cicli precedenti, ma potrebbe alternare periodi di calo a nuovi massimi, privi dei picchi esponenziali riscontrati in passato.

Questo articolo non fornisce consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione comporta dei rischi: i lettori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.