Il crollo del 19 maggio nel mercato spot di Bitcoin (BTC) ha spazzato via circa 7,56 miliardi di dollari in posizioni long con leva finanziaria dai mercati di derivati crypto.

Liquidazioni totali nel mercato dei derivati crypto
Liquidazioni totali nel mercato dei derivati crypto. Fonte: Bybt

L’evento ha segnato la più grande riduzione di leva da marzo 2020. Un’improvvisa inversione nel mercato spot di Bitcoin, probabilmente legata ai tweet anti-Bitcoin di Elon Musk nel weekend e alle notizie relative a un divieto sulle transazioni crypto in Cina, ha sconvolto i rapporti di leva dei rialzisti. Questo scenario ha causato una cosiddetta cascata di liquidazioni nel mercato dei derivati.

Nei mercati tradizionali, gli investitori usano fondi fiat come collaterale per garantire scommesse con leva finanziaria, ma diverse piattaforme crypto consentono di usare Bitcoin come collaterale. Quindi, quando il prezzo di BTC diminuisce, il movimento ribassista colpisce duramente le posizioni long con leva aperte a livelli più alti.

Il crollo degli ultimi giorni ha spinto molti analisti a ridimensionare le prospettive rialziste su Bitcoin, e Scott Minerd, chief investment officer di Guggenheim Partners, ha definito le crypto una “Tulipomania.” In passato, il dirigente di Wall Street aveva previsto un target a 600.000$ per il prezzo di Bitcoin.

Tuttavia, lo sconvolgente evento di liquidazione non ha reso tutti ribassisti. Al contrario, alcuni analisti hanno evidenziato il reset come un catalizzatore per la prossima grande struttura rialzista nel mercato di Bitcoin.

Per esempio, il trader pseudonimo “CL207” ha pubblicato un thread su Twitter spiegando perché crede che il calo dell’open interest abbia reso Bitcoin più forte a lungo termine.

I market maker nei derivati crypto

CL207 ha evidenziato il ruolo dei market maker nelle piattaforme di derivati su criptovalute. L’analista ha spiegato come, durante la correzione del 19 maggio, le loro strategie hanno contribuito a trasferire Bitcoin da mani deboli a mani forti.

Generalmente, il mercato dei future su Bitcoin è eccessivamente long, spingendo i market maker a ottenere un’esposizione sull’altro lato delle operazioni rialziste. Per farlo, aprono posizioni short.

Tuttavia, questo non rende necessariamente ribassisti i fornitori di liquidità. Questi partecipanti preferiscono supportare le loro posizioni short con una copertura nei mercati spot, acquistando BTC o attraverso un’esposizione ad altri derivati rialzisti (opzioni, future, swap perpetui, ecc.).

A volte,” spiega CL207, “si presenta nel mercato la domanda per copertura/short, quindi il market maker può vendere i suoi short, ma generalmente le crypto tendono verso i long e di conseguenza i market maker mantengono posizioni spot come collaterale per i loro short.

L’analista ha aggiunto che i market maker comprano monete nel mercato spot contro l’elevata domanda di leva dei rialzisti, sottolineando che i trader con posizioni long con leva finanziaria sono “le mani più deboli di tutte,” i più vulnerabili alle liquidazioni se il prezzo spot di Bitcoin scende.

Quando avviene la liquidazione dei long, i market maker chiudono i propri short contro di essi per fornire liquidità. Inoltre, vendono le proprie posizioni spot per rimanere neutrali.

“Durante una forte mossa al ribasso, i market maker vedono costantemente chiusure di long, quindi ora devono chiudere i propri short contro di esse (per fornire liquidità) e al tempo stesso vendere nel mercato spot (per rimanere neutrali) per eseguire l’intero processo.”

Il trader descrive cosa è successo il 19 maggio quando circa 5 miliardi di dollari in posizioni long sono stati liquidati mentre il prezzo di Bitcoin precipitava da quasi 40.000$ a 30.000$ nell’arco di tre ore. In seguito, però, BTC/USD è tornato rapidamente a 40.000$.

Tuttavia, l’open interest dei future su Bitcoin non ha seguito la ripresa del prezzo spot.

Il prezzo di Bitcoin si riprende mentre l’open interest dei future rimane basso
Il prezzo di Bitcoin si riprende mentre l’open interest dei future rimane basso. Fonte: TradingView

"Ciò significa che abbiamo appena assistito al trasferimento da mani deboli a mani forti più significativo probabilmente dal 12 marzo 2020,” ha commentato CL207, aggiungendo che le mani forti con denaro reale hanno comprato BTC a prezzi scontati dai market maker:

"Queste monete sono state trasferite da speculatori con leva a breve termine a compratori con denaro reale.”

Chi sono le mani forti in Bitcoin?

Nel frattempo, l’analista Willy Woo ha sottolineato nella sua nuova newsletter che le prospettive a lungo termine nel mercato di Bitcoin rimangono sane, ripetendo ciò che CL207 ha evidenziato nel suo thread su Twitter: le monete stanno finendo nelle tasche di investitori a lungo termine.

Un investitore a lungo termine nel mercato di Bitcoin, noto anche come “HODLer,” è solitamente un’entità che vede le criptovalute come una protezione contro le valute fiat. Le misure di iniezioni di capitale adottate dalle banche centrali occidentali per attutire l’impatto della pandemia di coronavirus sulle loro economie hanno sollevato timori inflazionistici.

Per esempio, l’anno scorso la Federal Reserve statunitense ha annunciato che intende spingere l’inflazione oltre il 2%. La banca centrale ha mantenuto una politica di tassi d’interesse vicini allo zero e sta comprando ogni mese 120 miliardi di dollari in titoli di stato e mortgage-backed security.

Bitcoin non ha bisogno di sostituire le valute fiat per mantenere valore completamente,ha affermato Vincenzo Furcillo, risk analyst presso Seeking Alpha:

"Nonostante la possibile volatilità, le previsioni indicano un’inclinazione positiva nei prossimi cinque anni. In piccole proporzioni, Bitcoin dovrebbe trovare un posto come investimento strategico nel portafoglio di investitori in cerca di una copertura dall’inflazione in arrivo.”