Dopo il crollo del 25% avvenuto tra il 7 e il 9 novembre, il prezzo del Bitcoin (BTC) ha testato più volte la resistenza dei 16.000 $ ma alcuni critici motiveranno il loro orientamento ribassista ipotizzando che il fallimento di FTX dovrebbe innescare una correzione molto più ampia.

Mi infastidisce un po' il fatto che Bitcoin si venda ancora a 16 mila dollari circa, anche sulla scia di tutte queste notizie su FTX. Voglio dire, immagino che il volume sia basso, ma cosa mai ci vorrà per riportare questa "valuta" zombie al suo giusto valore vicino allo zero?

— Daniel Knowles (@dlknowles) November 18, 2022

Per esempio, Daniel Knowles, corrispondente dell'Economist, afferma che il 26° asset negoziabile al mondo, con una capitalizzazione di mercato di 322 miliardi di dollari, è "sorprendentemente inutile e dispendioso". Knowles ha anche aggiunto che "non c'è ancora un caso pratico per Bitcoin. È un puro ponzi".

Se ci pensate bene, la quotazione del Bitcoin è, per gli outsider, l'indicatore più importante del successo, indipendentemente dal fatto che la sua valutazione superi aziende secolari come Nestle (NESN.SW), Bank of America (BAC) e Coca-Cola (KO).

La necessità da parte della maggior parte delle persone di avere un'autorità centrale che gestisca il loro denaro è così radicata che il tasso di riuscita e di fallimento degli exchange cripto diventa il parametro di riferimento per il successo, quando in realtà è vero il contrario. Bitcoin è stato creato come network di trasmissione monetaria peer-to-peer, quindi gli exchange non sono sinonimi di adozione.

Vale la pena sottolineare che negli ultimi sette giorni Bitcoin ha cercato di superare la soglia dei 17.000$ più volte, pertanto è evidente la mancanza di interesse da parte degli acquirenti al di sopra di tale livello. La ragione più probabile è che gli investitori temano il rischio di contagio, come nel caso di Genesis Block, l'ultima vittima di FTX che ha interrotto il servizio a causa di problemi di liquidità. Secondo notizie recenti, la società ha annunciato l'intenzione di cessare il trading e chiudere le operazioni.

Il prezzo del Bitcoin è bloccato in una tendenza al ribasso e sarà difficile scrollarsela di dosso, ma è sbagliato supporre che il fallimento degli exchange cripto centralizzati sia la ragione principale della sua tendenza al ribasso o che rifletta il suo valore effettivo.

Analizziamo i dati sui derivati delle criptovalute per capire se gli investitori rimangono avversi al rischio del Bitcoin.

I mercati dei futures sono in backwardation e ciò è ribassista

I contratti futures a scadenza fissa di solito scambiano con un leggero premio rispetto ai normali mercati spot perché i venditori chiedono più denaro per trattenere il settlement più a lungo. Tecnicamente conosciuta come contango, questa situazione non è esclusiva delle criptovalute.

In mercati sani, i futures dovrebbero scambiare con un premio annualizzato compreso tra il 4% e l'8%, sufficiente a compensare i rischi e il costo del capitale.

Premio annualizzato dei futures Bitcoin a 2 mesi. Fonte: Laevitas.ch

Considerando i dati di cui sopra, è evidente che il 9 novembre i trader di derivati sono diventati ribassisti, poiché il premio dei futures sul Bitcoin è entrato in backwardation, il che significa che la domanda di short — scommesse ribassiste — è estremamente elevata. Questi dati riflettono la riluttanza dei trader professionisti ad aggiungere posizioni long (toro) con leva nonostante l'inversione dei costi.

Il rapporto longs-to-shorts mostra una situazione più equilibrata

Se si escludono le variabili esterne che potrebbero avere un impatto solo sui contratti trimestrali, i trader dovrebbero analizzare il rapporto long-to-short dei top trader. Il rapporto raccoglie i dati sulle posizioni dei clienti degli exchange sul mercato spot, sui contratti future perpetui e su quelli a scadenza fissa, consentendo così di capire meglio come si posizionano i trader professionisti.

A volte ci sono discrepanze metodologiche tra i diversi exchange, quindi i lettori dovrebbero monitorare le variazioni invece delle cifre assolute.

Rapporto Bitcoin long-to-short dei top trader negli exchange. Fonte: Coinglass

Nonostante il 18 novembre Bitcoin non sia riuscito a rompere la resistenza dei 17.000 $, secondo l'indicatore long-to-short i trader professionisti hanno aumentato leggermente le loro posizioni long con leva. Ad esempio, il rapporto dei trader di Huobi è migliorato rispetto allo 0,93 del 16 novembre e attualmente si attesta a 0,99.

Allo stesso modo, OKX ha registrato un modesto aumento del suo rapporto long-to-short, poiché l'indicatore è passato da 1,00 all'attuale 1,04 in due giorni. Infine, la metrica è rimasta piatta vicino a 1,00 su Binance. Questi dati dimostrano che i trader non sono diventati ribassisti a seguito dell'ultimo rigetto della resistenza.

Di conseguenza, non si dovrebbe concludere che la backwardation dei futures, considerando l'analisi più ampia del rapporto long-to-short, non mostri alcuna prova di un'eccessiva domanda ribassista da parte delle whales e dei market makers.

Probabilmente ci vorrà del tempo prima che gli investitori escludano i potenziali rischi normativi e di contagio causati dal crollo di FTX e Alameda Research. Fino ad allora, sembra improbabile una forte ripresa del Bitcoin nel breve termine.

Le opinioni e i pareri qui espressi sono esclusivamente quelli dell'autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Cointelegraph.com. Ogni operazione di investimento e di trading comporta dei rischi, pertanto è necessario condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.