Nonostante l’ingresso di BNY Mellon in Bitcoin (BTC), la CEO di una delle unità di asset management della compagnia è ancora scettica su grandi rischi associati alla principale criptovaluta.

Francesca Fornasari, head of currency solutions presso Insight Investment, società controllata da BNY Mellon, crede che Bitcoin potrebbe non essere adatto alla maggior parte degli investitori istituzionali a causa di estrema volatilità, scarsa liquidità, problemi di governance e rischi ambientali.

Martedì, in un’intervista a Bloomberg, Fornasari ha affermato che Bitcoin può essere più difficile da valutare rispetto all’oro per via delle enormi oscillazioni del suo prezzo, che complicano ulteriormente le possibili reazioni in un contesto inflazionistico:

“In ultima analisi, dovresti essere consapevole che se investi in Bitcoin ci sono una serie di fattori e considerazioni differenti che influenzeranno il valore del tuo investimento che non hanno nulla a che fare con l’inflazione o coperture contro l’inflazione.”

L’esperta in forex ha dichiarato che le transazioni lente e costose di Bitcoin potrebbero essere un importante ostacolo per l’adozione mainstream:

“Siamo scettici per quanto riguarda la capacità di Bitcoin di prendere il sopravvento come mezzo di pagamento.”

Insight Investment è tuttavia ottimista sulle altcoin, le criptovalute alternative a Bitcoin, e anticipa una crescita di tali asset digitali, in particolare quelli che risolvono problemi come la velocità e i costi delle transazioni, i consumi energetici e la volatilità.

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Insight Investment è una delle più grandi società di asset management globali, con circa 1.000 miliardi di dollari in asset under management. La compagnia è controllata da BNY Mellon dal 2009, dopo che il gigante bancario statunitense l’ha acquisita da Lloyds Banking Group.

Lo scetticismo della società nei confronti di Bitcoin rimane nonostante l’ingresso attivo di BNY Mellon nel settore: a febbraio, l'istituzione ha annunciato l'introduzione di un servizio di custodia per BTC. Inoltre, la società ha sostenuto che lo scarso rendimento di uno dei suoi exchange-traded fund è stato causato dalla mancanza di esposizione a compagnie con investimenti in Bitcoin.