Nel resoconto March Exchange Review pubblicato questa settimana, la piattaforma CryptoCompare ha preso in esame il livello di liquidità offerto dai vari exchange di criptovalute.

CryptoCompare: per un breve periodo Bitfinex ha rappresentato il 40% dei volumi

In data 12 marzo, quando il prezzo di Bitcoin è collassato in poche ore, una piattaforma su tutte ha garantito ai trader un alto livello di liquidità:

"Nonostante in linea generale su Binance e OKEx vengano scambiati i volumi maggiori, nell'esatto momento del crash di BTC del 12 marzo (approssimativamente alle 10:30 GMT) è stato Bitfinex a rappresentare la maggior parte del volume di trading (nei mercati BTC/USD e BTC/USDT).

Più in basso troviamo Coinbase, OKEx e Bitstamp, che hanno anche mantenuto alti volumi durante questo periodo."

Volumi di trading di BTC sugli exchange, 12 marzo

Volumi di trading di BTC sugli exchange, 12 marzo 2020. Fonte: CryptoCompare

Secondo CryptoCompare, durante la prima ora del crash Bitfinex ha di gran lunga offerto più liquidità rispetto a qualsiasi altro exchange:

"[Fra tutti gli exchange principali], fra le 10:40 e le 11:00 Bitfinex ha rappresentato il 40% del volume complessivo."

Durante questo breve periodo, ogni minuto su Bitfinex venivano scambiate criptovalute per un valore di ben 11,8 milioni di dollari.

Whale di Bitcoin elogia Bitfinex

L'utente di Twitter J0e007, nota whale di Bitcoin regolarmente alle prime posizioni nella classifica degli account che generano maggiori profitti su Bitfinex, ha pubblicamente lodato la piattaforma:

"Quando le cose si mettono male, sapete dove poter trovare vera liquidità. [Bitfinex] non è uno di quegli exchange fasulli, guidati da individui rinomati e buoni soltanto a fare marketing."

CryptoCompare ha anche sottolineato che il 13 marzo è stato registrato il più alto volume complessivo nella storia delle criptovalute: 75,9 miliardi di dollari in un singolo giorno.

Nel frattempo il colosso dei derivati BitMEX continua ad essere accusato di aver contribuito al crollo del prezzo, nonostante i dirigenti dell'azienda sostengano che la piattaforma è andata improvvisamente offline a causa di un problema tecnico.