Dopo mesi di lotte per il controllo della compagnia, i co-fondatori di Bitmain Jihan Wu e Micree Zhan sembrano aver raggiunto un accordo. Secondo l’esperto di crypto cinese Colin Wu, e come segnalato da diverse agenzie di stampa locali, entrambe le parti hanno accettato una compensazione da 600 milioni di dollari per Jihan Wu, mentre il controllo delle operazioni del produttore di crypto miner passerà a Zhan.

Secondo l’accordo, Wu lascerà la compagnia portando con sé la mining pool BTC.com e le strutture di mining estere di Bitmain. Al contrario, Zhan rimarrà con la mining pool Antpool e le mining farm situate in Cina.

Inoltre, Zhan rimarrà a capo della divisione dedicata all’intelligenza artificiale (AI) e all’attività di produzione di hardware per il mining. Zhan ipotecherà temporaneamente le sue azioni per raccogliere i 600 milioni di dollari richiesti per rilevare la quota di Wu nella compagnia.

Sequoia Capital agirà da mediatore per l’accordo, la cui ratifica avverrà durante la prossima riunione degli azionisti, prevista per il 28 dicembre. Tuttavia, i report indicano che gli attuali termini dell’intesa potrebbero cambiare nel frattempo.

Anche se la mossa rappresenta la risoluzione della disputa in corso, la scissione degli asset di Bitmain renderà in futuro i co-fondatori concorrenti tra loro. Come parte dell’accordo, entro la fine del 2022 Zhan completerà una Initial Public Offering negli Stati Uniti.

Il primo tentativo di IPO della compagnia è avvenuto a marzo 2019, creando probabilmente tensioni tra i due co-fondatori. Entrambi i dirigenti hanno abbandonato i loro incarichi nella compagnia, ma a ottobre Wu è rientrato, spodestando Zhan in una mossa inaspettata.

Un mese più tardi Zhan ha dichiarato illegale la sua rimozione dalla compagnia, minacciando un’azione legale. A giugno 2020 Zhan ha ripreso il controllo dell’ufficio di Bitmain a Pechino, facendo irruzione nell’edificio insieme al personale di sicurezza.