Bitmex Research ha pubblicato una profonda analisi su Tether proprio oggi, 19 febbraio, specificando cosa fa' credere che dietro a tether vi siano riserve fiat sufficienti, e quali problemi con gli enti regolatori potrà incontrare in futuro.

Tether è un token digitale basato su valuta fiat, apparentemente ancorata al dollaro statunitense in rapporto 1:1. Dato il mancato rilascio di sufficienti resoconti bancari, si vocifera che tether non sia in realtà in possesso di sufficienti riserve fiat per scambiare tutti i tether token con dollari statunitensi in caso di necessità.

L'analisi di Bitmex, prova a confutare questa ipotesi, dimostrando una possibile correlazione tra l'aumento delle riserve di denaro delle banche International Financial Entities (IFE) di Puerto Rico, sotto una sezione intitolata "La mancanza di trasparenza non significa necessariamente frode".

Cointelegraph ha recentemente segnalato che Puerto Rico potrebbe diventare un "paradiso fiscale delle criptovalute".

I report di Bitmex ritengono che la portoricana Noble Bank sia una possibile canditata per conservare le riserve in denaro di tether, principalmente perchè è una delle due banche full-reserve di Puerto Rico che opera pubblicamente nel settore cripto.

Tuttavia, nonostante il report di Bitmex, non c'è alcun modo per sapere dove si trovino con certezza le riserve di denaro di tether, infatti, anche se la pagina "Trasparency" del loro sito web riporta il saldo corrente e le definisce "regolarmente revisionate" e "pienamente trasparenti", a gennaio la compagnia ha tagliato ogni legame con il loro auditor di New York prima di rilasciare pubblicamente qualunque resoconto completo.

L'analisi riporta anche l'hack di circa 31 milioni di dollari subito da tether lo scorso novembre, che, sostanzialmente, portò la compagnia a chiedere ai propri utenti di aggiornare il software per iniziare un hard fork e congelare i fondi rubati.

Secondo Bitmex questo "dimostrerebbe che tether sia in possesso del completo controllo sul ledger, data la loro capacità di forzare un hard fork e invertire qualsiasi transazione, sebbene non ci fosse mai stato alcun dubbio a riguardo."

Il report continua domandandosi come mai Tether "si prendesse il disturbo di collocare il database sulle blockchain di bitcoin ed ethereum", puntualizzando che sarebbe più conveniente non pagare miner fees creando un proprio database pubblico.

L'analisi tratta anche la sub poena nei confronti di tether e dell'exchange Bitfinex dello scorso dicembre, dopo la quale era stato reso ufficialmente noto il rapporto tra le due compagnie, come per esempio il fatto che condividessero lo stesso team di management. 

Il coinvolgimento di Bitfinex con Tether è stato messo in discussione dai critici, soprattutto dal blogger anonimo Bitfinex’ed, il quale ritiene sospetto l'accordo dato che non è mai stato rilasciato nessun resoconto sulle riserve di Tether da terze parti.

In risposta a tale diffamazione, l'exchange ha giurato di perseguire azioni legali.

Il report di Bitmex fa anche notare come la collaborazione tra Bitfinex e Tether fosse in realtà relativamente pubblica anche prima della dichiarazione temporaneamente pubblicata sulla pagina "About Us" di Tether, visto che il profilo Linkedin del fondatore di Tether Craig Sellars includeva entrambe le compagnie.

Il report si conclude con una lista di studi su vari metodi per trasferire denaro online che sono stati sospesi dagli enti regolatori negli anni, a causa della violazione di normative sul riciclaggio di denaro. Questa correlazione tracciata tra Tether e tali servizi ormai scomparsi, induce Bitmex a pensare che anche Tether "possa attirare l'attenzione dei criminali e subire lo stesso destino":

Bitmex, oltre a sconsigliare agli investitori di conservare questi token a lungo, trae quindi due possibili conclusioni dalla sua analisi su Tether:

"1. Riformare il sistema per includere delle procedure KYC/AML che permettano agli operatori di bloccare facilmente le transazioni o congelare i fondi. Per fare questo [...] Tether dovrebbe diventare una banca tradizionale (o full reserve).

2. Continuare così e rischiare di venir sospesa dalle autorità."