Bitspark, start-up con sede a Hong Kong specializzata nelle rimesse tramite blockchain, ha improvvisamente annunciato la chiusura dei battenti a causa di problemi interni di ristrutturazione.

Questa settimana George Harrap, CEO e co-founder di Bitspark, ha ufficialmente annunciato che la piattaforma terminerà i propri servizi in data 4 marzo 2020.

Fino a quella data i clienti di Bitspark potranno prelevare le proprie criptovalute, in quanto le funzionalità dell'azienda rimarranno attive fino ad allora. Dopo il 4 marzo i log-in verranno disabilitati, ma per un periodo di 90 giorni sarà ancora possibile prelevare i fondi contattando il servizio clienti di Bitspark.

Harrap ha sottolineato che il motivo di tale chiusura non è legato alle prestazioni dell'azienda, che sono risultate "eccellenti" sin dal lancio nel 2019 del suo nuovo servizio di rimesse Cash Point. Pare infatti che i volumi di Bitspark siano aumentato del 400% in seguito al lancio di tale prodotto.

Problemi di ristrutturazione aggravati da turbolenze geopolitiche

Fondata nel 2014 dal sopracitato George Harrap e da Maxine Ryan, Bitspark è rapidamente divenuto uno dei principali servizi finanziari basati su blockchain nella regione dell'Asia Pacifica, utilizzato regolarmente in nazioni come Vietnam, Filippine e Indonesia.

La chiusura di Bitspark arriva ad un mese dall'annuncio di Ryan di volersi dimettere dalla propria posizione di Chief Operating Officer della compagnia. Nell'annuncio si legge infatti che la decisione di Ryan ha causato parecchi problemi di ristrutturazione, aggravati dalla diffusione del coronavirus in Cina e dalle proteste antigovernative a Hong Kong.

Tutti questi fattori hanno costretto Bitspark alla chiusura:

"Sfortunatamente, a causa di una ristrutturazione interna che non ha funzionato come avrebbe dovuto e di una decisione presa internamente dagli azionisti, abbiamo scelto di chiudere i battenti. Le proteste di HK e la nuova epidemia virale non ci hanno influenzato più di tanto, ma di certo non hanno aiutato."

Poco dopo, su Twitter, Ryan ha confermato il motivo della chiusura dell'azienda:

"Cosa ha causato la chiusura... beh, circa un mese fa ho preso la decisione di abbandonare la mia posizione di COO di Bitspark. Questo ha ovviamente portato alla necessità di ristrutturare l'azienda, e purtroppo il risultato è stato questo.

[...]

A questo problema si è unito anche il panorama di proteste a Hong Kong e la presenza di casi di coronavirus proprio vicino alla sede di Bitspark. Il team e gli azionisti hanno pertanto deciso che questo era il modo migliore per prevenire il decadimento dell'integrità dell'azienda."

Ryan ha comunque sottolineato che la chiusura di Bitspark non significa che l'industria delle criptovalute e della blockchain è in declino:

"Che venga chiamata #bitcoin, #crypto o #blockchain, questa industria è incredibile. Vi prego di non considerare questa chiusura un segnale di declino, in quanto il settore è più forte che mai e non vedo l'ora di vedere cosa riserva il futuro."

Nel 2017 Bitspark aveva condotto una ICO, lanciando a novembre dello stesso anno il suo token Zephyr (ZEPH) per un progetto che permetteva di trasferire denaro fiat tramite blockchain.