Wu Zhongze, ex vice-ministro cinese della scienza e della tecnologia nonché noto esperto di economia digitale, ritiene che la tecnologia blockchain sia ancora piuttosto acerba.

Durante un'intervista rilasciata a The Paper, l'ex ministro ha dichiarato che non c'è "molta differenza tra la Cina e le principali economie mondiali, come gli Stati Uniti e l'Europa" in termini di sviluppo dei progetti blockchain. 

Wu ha tuttavia osservato che la Cina ha fatto dei passi avanti in una serie di settori necessari per la crescita delle blockchain, tra cui la produzione di hardware, i servizi di sicurezza, gli investimenti industriali e lo sviluppo finanziario:

"Con lo sviluppo innovativo della tecnologia e dell'industria della blockchain, la sua adozione sta accelerando e le dimensioni del settore continuano ad aumentare. Prevediamo che questo settore diventerà un nuovo volano di crescita economica in futuro."

In quello che ha definito il "rapido avanzamento" delle infrastrutture blockchain in Cina, l'ex ministro ha dichiarato che i registri distribuiti apriranno nuove opportunità per integrare e sviluppare nuove tecnologie, come il 5G, l'intelligenza artificiale, i data center e l'Internet industriale. 

Un recente report di Securities Daily ha analizzato come le società cinesi quotate in borsa spendano i milioni di dollari per ricerca e sviluppo in ambito blockchain. Lo studio è stato realizzato intervistando 23 aziende cinesi, che hanno iniziato a lavorare con blockchain sin dal 2016. Le cifre suggeriscono che le compagnie destinano in media il 20% dei loro ricavi annuali a tali scopi, ma la maggior parte di questi fondi viene spesa per progetti legati al governo centrale.