In occasione della Blockchain Week Rome 2021, la più grande conferenza in Italia dedicata al mondo delle criptovalute e della tecnologia blockchain, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Paolo Ardoino, CTO di Bitfinex e Tether.


Cointelegraph Italia: Per iniziare, una delle domande più poste dalla community: quale ruolo svolge un CTO all’interno di una grande azienda crypto come Bitfinex?

Paolo Ardoino: Il mio ruolo all’interno di Bitfinex è un po’ particolare. Diciamo che preferisco definirmi un “Atypical CTO,” perché mi occupo tutt’oggi di sviluppare l’infrastruttura di trading della nostra piattaforma: lavoro direttamente al trading engine e alle principali app di trading. Il mio background è in architetture distribuite e parallel computing, quindi non vorrei mai diventare il tipico CTO che delega tutto ad altri e che rischia di assumere personale con competenze che non riesce nemmeno a valutare.

Ho il terrore – lo ammetto molto apertamente – di lasciare andare la presa e non essere tra i migliori sviluppatori dell’azienda. Voglio essere in grado di aiutare i miei colleghi developer, voglio essere loro pari, far parte del gruppo che risponde prontamente alle emergenze. Quando c’è un problema lavoriamo in maniera coesa e riusciamo a rispondere alle urgenze in pochi minuti, il più delle volte gli utenti non si accorgono di nulla. Abbiamo creato uniformità e una familiarità che, a mio parere, ha pochi precedenti nel mondo crypto.

Il nostro è un team eccezionale, composto da una quarantina di sviluppatori provenienti da oltre venti nazioni diverse. Se prendiamo in esame Bitfinex e Tether nella loro interezza, i nostri dipendenti lavorano da 46 nazioni differenti. Sono molto soddisfatto di questo risultato: come Bitcoin ci ha insegnato, avere persone provenienti da ogni angolo del pianeta accresce l’inclusione, abbiamo sviluppatori di ogni età e orientamento sessuale.

Questo mi rende davvero molto soddisfatto. Credo aiuti a creare una maggiore coesione, una comprensione migliore di come Bitcoin, Tether e altri strumenti crypto possano aiutare persone in diverse parti del mondo.

Il nostro team di sviluppo si occupa ovviamente di creare nuove funzionalità e caratteristiche per l’exchange Bitfinex. Ma allo stesso tempo si assicura che la piattaforma sia sicura e i fondi degli utenti ben protetti.

Quando uno sviluppatore vuole entrare a far parte di Bitfinex, durante il colloquio finale chiedo sempre quale sia, a suo parere, la caratteristica più importante che un developer deve avere per lavorare nella nostra compagnia. La risposta è che il lavoro in un exchange di criptovalute è completamente diverso rispetto a un’azienda tradizionale: bisogna sempre dare il 110% perché si stanno proteggendo i soldi di altre persone.

Che siano dieci milioni o soltanto un dollaro, la priorità di uno sviluppatore di un exchange è proteggere quei soldi, proteggere gli investimenti che la gente fa con tanta fatica e affida alla tua piattaforma. Quindi, a prescindere dalla competenza tecnica che è ovviamente fondamentale, il senso di responsabilità è la cosa più importante.


Cointelegraph Italia: In quanto CTO di Tether, ritieni che le stablecoin possano aiutare nel processo di mass adoption?

Paolo Ardoino: Le stablecoin sono lo strumento perfetto per chi si approccia per la prima volta al mondo delle criptovalute. Ad esempio, è molto più semplice spiegare a mia madre che lei possiede 10$, ma che questi fondi non sono visualizzati sul conto bancario ma su un’applicazione nel telefono. Non sa tuttavia che dietro le quinte c’è una magia che si chiama blockchain, che permette di spostare rapidamente questo denaro da un luogo all’altro.

In un certo senso, le persone devono essere introdotte gradualmente all’utilizzo della blockchain. Non si può pretendere che una persona comune si lanci a capofitto direttamente in Bitcoin, dovrebbe affrontare troppe nuove problematiche: la necessità di conservare autonomamente le proprie chiavi private, la forte instabilità del prezzo… queste persone devono prima prendere familiarità con le nuove tecnologie, entrare in punta di piedi.


Cointelegraph Italia: Qual è il tuo parere sugli ultimi sviluppi del settore, come NFT e metaversi?

Paolo Ardoino: Il mondo degli NFT è indubbiamente molto interessante ma, come sempre, l’innovazione porta con sé anche tanti rischi. È fondamentale che le persone non si facciano prendere troppo la mano e inizino ad investire buona parte dei propri averi per comprare un’immagine su Internet.

Consideriamo invece gli NFT uno strumento incredibile per le gallerie d’arte, che possono certificare in modo centralizzato la proprietà di un determinato bene. Oppure per le catene di distribuzione, che possono tracciare più facilmente i propri prodotti.

Dal punto di vista degli usi un po’ più goliardici, gli NFT potrebbero rivoluzionare i giochi online: pensiamo ad esempio a un utente che acquista una spada su un gioco di ruolo online, e successivamente la sposta su un altro videogioco. Potremmo assistere a questo genere di collaborazioni fra le varie piattaforme in futuro. A mio parere è così che si evolverà il mondo degli NFT. Purtroppo oggi si basa quasi totalmente sulla speculazione: parecchi utenti hanno perso i propri soldi, e questo mi rattrista.

Una delle cose che mi sta più a cuore è la parte educativa, la gente non dovrebbe entrare nel mondo di Bitcoin e delle criptovalute soltanto per fare soldi. È chiaro che a tutti fa piacere investire 100 e guadagnare 1.000, ma voglio ricordare che BTC è nato in risposta alla caduta di Lehman Brothers: questo settore offre molto di più della semplice speculazione.


Cointelegraph Italia: Puoi svelarci alcuni dei prossimi progetti di Bitfinex?

Paolo Ardoino: Bitfinex ha appena lanciato Bitfinex Securities e sta investendo in maniera considerevole nel progetto. Alcune società, come il Chicago Mercantile Exchange (CME), sono partite dal mondo tradizionale e hanno lanciato prodotti futures su Bitcoin. È innegabile che il mondo tradizionale guarda con interesse al settore delle criptovalute.

Ovviamente non potevamo rimanere a guardare, e in Bitfinex stiamo facendo l’opposto: siamo partiti dal mondo crypto e miriamo a diventare un exchange globale, consentendo l’uso della tecnologia blockchain per tokenizzare non soltanto le azioni di aziende, ma anche debito, partecipazioni a fondi e molto altro. Il concetto di securitization si è notevolmente evoluto rispetto al passato: basti pensare che negli ultimi quattro anni alcuni token hanno fatto i salti mortali per non sembrare securities, era una parola quasi vietata nel settore.

Ora invece c’è tutto un mondo di aziende relativamente piccole, con una capitalizzazione di 50, 100 o persino 500 milioni di dollari, che non potrebbero mai permettersi una quotazione su un exchange internazionale. Bitfinex Securities mira proprio ad aiutare questi piccoli unicorni – situati perlopiù in America Latina, in Asia e in Africa – che offrono delle opportunità pazzesche. Parecchie società ci stanno bombardando di e-mail perché sono interessate a tirar su capitale e incontrare azionisti tramite la nostra piattaforma.

Bitfinex Securities è un progetto davvero interessante, potrebbe rappresentare l’unione tra la finanza tradizionale e quella crypto.