Gli analisti di JPMorgan, una delle principali banche d'investimento statunitensi, hanno avviato la copertura delle azioni Circle (CRCL), assegnando un rating “underweight” e un prezzo target di 80 dollari entro dicembre 2026.

Gli analisti di JPMorgan, condotti da Kenneth Worthington, hanno presentato in data odierna la loro prima analisi formale delle azioni Circle nel rapporto “North America Equity Research”, visionato da Cointelegraph.

In calo del 55% rispetto all'attuale prezzo di CRCL di 180 dollari, la previsione si basa su un multiplo di 45 volte gli utili per azione (EPS) previsti per il 2027, più un premio di 10 dollari per il potenziale di rialzo.

Estratto dal North America Equity Research di JPMorgan visionato da Cointelegraph. Fonte: JPMorgan

“Il nostro obiettivo di prezzo riflette un sostanziale premio rispetto al prezzo di IPO di 31 dollari, ma anche un sostanziale discount rispetto all'attuale prezzo delle azioni di 180 dollari”, riportano gli analisti.

Capitalizzazione di mercato prevista per fine 2026: 21 miliardi di dollari

Pur ritenendo Circle ben posizionata nel nascente mercato delle stablecoin, grazie al vantaggio di essere stata tra le prime ad entrare nel mercato e ai numerosi casi d'uso, gli analisti di JPMorgan suggeriscono come l'attuale capitalizzazione di mercato sia elevata.

Stando ai dati di CompaniesMarketCap, Circle vanta un valore di 43,8 miliardi di dollari, dimostrando una crescita preponderante dopo l'inizio delle negoziazioni alla Borsa di New York (NYSE) con una capitalizzazione di mercato di 8 miliardi di dollari il 5 giugno.

Circle risulta la 497ª azienda al mondo per capitalizzazione di mercato. Fonte: CompaniesMarketCap

“Il nostro obiettivo di prezzo per dicembre 2026 è di 80 dollari, il che implica una capitalizzazione di mercato di circa 21 miliardi di dollari. Riportiamo che il prezzo medio dell'IPO [offerta pubblica iniziale] era fissato a 31 dollari, ovvero una capitalizzazione di mercato di 8 miliardi di dollari”, riferisce il documento.

Concorrenza come potenziale minaccia per Circle

Per avvalorare il rating sottopesato assegnato a Circle, gli analisti di JPMorgan hanno citato alcuni sviluppi che potrebbero potenzialmente danneggiare il valore di mercato dell'azienda nei prossimi mesi, tra cui le implicazioni della concorrenza di mercato.

“Consideriamo la concorrenza una potenziale minaccia per Circle”, riferiscono gli analisti, focalizzandosi non solo sui concorrenti diretti nel settore delle stablecoin, ma anche su altri prodotti di investimento crypto come i conti di deposito tokenizzati e i fondi del mercato monetario digitale.

Le azioni Circle (CRCL) hanno raggiunto un calo del 15,5% venerdì dopo aver raggiunto un picco superiore a 290 dollari a metà giugno. Fonte:TradingView

“Il rischio è che pochi riescano ad acquisire una quota sufficiente per raggiungere una massa critica in un settore con bassi costi di trasferimento, consentendo loro di sfruttare la rete realizzata da Circle”, spiegano gli analisti.

CBDC tra i rischi

Tra gli altri rischi, JPMorgan cita le normative statunitensi sulle stablecoin, che potrebbero presto richiedere agli emittenti come Circle di detenere capitale proprio in base alla quantità di stablecoin in circolazione, in modo simile alla normativa europea Markets in Crypto-Assets (MiCA).

Sebbene JPMorgan abbia stimato che Circle disponga di capitale sufficiente per sostenere la sua stablecoin USDC (USDC) detenuta negli Stati Uniti, gli analisti hanno delineato che requisiti patrimoniali più elevati potrebbero limitare la crescita di USDC.

Inoltre, gli analisti hanno evidenziato alcuni rischi derivanti dallo sviluppo delle valute digitali delle banche centrali (CBDC). Sebbene gli Stati Uniti abbiano adottato un approccio favorevole alle stablecoin per sostenere la forza del dollaro statunitense, altri paesi potrebbero potenzialmente aggiungere ulteriore pressione all'espansione mondiale di Circle, precisa il rapporto di JPMorgan.

“L'adozione globale delle CBDC, in particolare in Europa, potrebbe influire sulla capacità di Circle di espandersi su scala mondiale, con un impatto negativo sulla crescita e sulla redditività a lungo termine”, concludono gli analisti.


Traduzione a cura di Walter Rizzo