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La Bolivia integrerà crypto e stablecoin nel sistema finanziario

L'inflazione della moneta fiat, la carenza di dollari statunitensi e la concorrenza globale stanno spingendo il governo a integrare le criptovalute

La Bolivia integrerà crypto e stablecoin nel sistema finanziario
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Il governo della Bolivia integrerà criptovalute e stablecoin nel sistema finanziario, nell’ambito di un’iniziativa volta a modernizzare l’economia del Paese, ha annunciato martedì il ministro dell’Economia, José Gabriel Espinoza.

Secondo quanto riportato da Reuters, alle banche sarà consentito custodire asset digitali per conto dei clienti, permettendo così alle criptovalute di funzionare come mezzo legale per conti di risparmio, prodotti di credito e prestiti.

«Non si possono controllare le criptovalute a livello globale, quindi è necessario riconoscerle e sfruttarle a proprio vantaggio», ha dichiarato Espinoza.

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Il tasso di crescita dell'adozione delle criptovalute per area geografica nel 2024 e nel 2025. Fonte: Chainalysis

La Bolivia, come molti altri Paesi dell’America Latina, è afflitta da un’elevata inflazione della valuta fiat, circostanza che spinge parte della popolazione a ricorrere alle stablecoin come riserva di valore e mezzo di scambio.

La corsa degli Stati nazionali a integrare le criptovalute nei loro sistemi finanziari riflette la dinamica di game theory ad alto rischio citata dagli analisti, secondo cui la “fear of missing out” (FOMO) rappresenta la principale forza motrice dietro l’adozione delle crypto da parte delle nazioni.

L'inflazione sta spingendo i boliviani ad adottare le crypto come via di fuga

Secondo il National Institute of Statistics della Bolivia, il tasso medio di inflazione della valuta fiat del Paese, il boliviano, è stato superiore al 22% nei 12 mesi fino a ottobre.

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Indice dei prezzi al consumo della Bolivia misurato dall'inflazione su 12 mesi in blu, dall'inflazione annualizzata in arancione e dall'inflazione mensile in verde. Fonte: Bolivia National Institute of Statistics

Le aziende del Paese hanno iniziato a prezzare i propri prodotti in USDt (USDT) di Tether, una stablecoin ancorata al dollaro, utilizzandola come alternativa alla valuta locale.

YPFB, la compagnia energetica statale della Bolivia, ha annunciato a marzo che sta sviluppando un quadro normativo per pagare le importazioni di energia in criptovalute, sebbene non siano ancora stati definiti dettagli concreti, inclusa la scelta degli asset digitali da impiegare per le transazioni energetiche transfrontaliere.

A settembre, diversi produttori di veicoli, tra cui Toyota, Yamaha e BYD Company, hanno iniziato ad accettare USDT come metodo di pagamento per i propri prodotti in Bolivia, in risposta alla carenza di dollari statunitensi nel Paese.

Il dollaro statunitense è essenziale per il commercio internazionale e rappresenta un asset di riserva per le banche centrali che gestiscono regimi di cambio ancorati alla valuta americana.

Le stablecoin contribuiscono a soddisfare questa domanda superando i controlli imposti sulle valute locali, permettendo a chiunque disponga di uno smartphone e di un wallet crypto di acquistare e detenere token ancorati al dollaro, aggirando le infrastrutture centralizzate come le banche tradizionali, che applicano controlli particolarmente rigidi.

L’elevata inflazione e i severi vincoli valutari hanno ulteriormente consolidato il ruolo delle stablecoin come riserva di valore alternativa in America Latina e in altre economie emergenti caratterizzate da un’inflazione persistente.