Bitcoin (BTC) inizia la nuova settimana sfidando massimi storici familiari ma significativi, superando i 58.000$ nelle prime ore di lunedì.
Dopo il rally a sorpresa di venerdì, la principale criptovaluta ha tracciato un lento passo indietro per gran parte del week-end. Domenica, invece, la situazione si è capovolta all’improvviso e ora BTC/USD torna a lottare contro la resistenza vicina ai 60.000$.
Cointelegraph esamina cinque fattori che nei prossimi giorni potrebbero influenzare la price action di Bitcoin.
Bitcoin ignora la ripresa del DXY
Considerando che diversi grandi mercati sono chiusi per le vacanze di maggio, il settore delle commodity e delle azioni offre meno indizi del solito.
I titoli asiatici hanno registrato perdite dovute a vari problemi tra cui l’attuale emergenza COVID-19 in India. Allo stesso tempo, negli Stati Uniti i future sull’S&P 500 stanno già recuperando parte del terreno perduto venerdì.
A differenza di Bitcoin, i mercati non hanno reagito bene alle voci secondo cui le misure di supporto fiscale per contrastare la crisi dovuta alla pandemia potrebbero essere ridotte. Questi provvedimenti sono stati uno dei fattori principali dietro la performance da record dell’S&P nell’ultimo anno.
Inoltre, una rinnovata forza del dollaro ha accompagnato la mossa, con guadagni considerevoli per l’indice del dollaro statunitense (DXY) dopo un mese di perdite.

Come segnalato da Cointelegraph, il DXY e Bitcoin tendono ad essere inversamente correlati, ma lo scorso venerdì si è dimostrato un’altra eccezione di rilievo. BTC/USD ha registrato una crescita sostanziale all’improvviso, toccando i 58.300$ prima di correggersi.
Un tema centrale rimane l’inflazione: gli alti funzionari statunitensi credono che migliaia di miliardi di dollari in stimolo economico contro l’emergenza COVID-19 avranno un impatto minimo, ma altri non sono d’accordo.
Il rally nel mercato spot entra nella fase successiva
Un altro giorno, un’altra grande rimonta per Bitcoin.
Appena una settimana dopo essersi ripreso dalla correzione verso i 46.000$, ora il prezzo di BTC sta mantenendo gli ulteriori guadagni della scorsa settimana. Dopo un week-end prevalentemente fiacco, lunedì ha visto il genere di “frenesia d’acquisto” che l’arcinemico Warren Buffett prevede per i mercati tradizionali.
Al momento della stesura, BTC/USD si trova poco sopra i 58.000$ dopo aver toccato i 58.900$ (superando il massimo storico segnato a febbraio).
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Un’analisi della domanda di acquisto e di vendita nell’order book dell'exchange Binance mostra una resistenza ancora forte a 60.000$ e oltre, suggerendo che i rialzisti dovranno abbattere diversi muri di vendita per tracciare un breakout al di sopra dell’attuale massimo storico a 64.500$. Un’altra barriera significativa è emersa a 68.000$.
Dal lato del supporto, il quadro appare meno resistente, con i 52.000$ come primo livello solido seguito dai 50.000$ e dai 48.000$.
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Tuttavia, l’interesse per Bitcoin potrebbe assistere a una nuova fase rialzista mentre i saldi di stablecoin sugli exchange continuano a ingrandirsi. Confermato dalle enormi “emissioni” di questi asset, il trend aumenta le probabilità di una domanda d’acquisto significativa che aiuterà a sostenere il prezzo nel mercato spot.
“Le stablecoin stanno tornando sugli exchange. Sapete cosa significa,” ha riassunto l’analista Jan Wuestenfeld.
I guadagni di venerdì sono stati attribuiti ad acquisti “autentici” da parte dei trader spot, mentre le operazioni con leva finanziaria sono in realtà diminuite.
Bitcoin sta inseguendo Ethereum?
Secondo un’altra teoria, Bitcoin sta semplicemente rincorrendo il mercato delle altcoin incandescente guidato da Ether (ETH).
La performance della principale altcoin ha superato le aspettative; attualmente ETH/USD si trova sopra i 3.000$ dopo un aumento del 28% nell’ultima settimana rispetto all’11% di Bitcoin.
Prevedibilmente, questo è costato caro alla dominance di Bitcoin, scesa a 47,7%, il livello più basso da luglio 2018.
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“Vedere ETH a 3.500$ questa settimana non mi sorprenderebbe,” ha previsto il noto trader Crypto Chase, oltre a un ulteriore rialzo contro Bitcoin.
“ETH/USD sta tracciando un breakout dal canale di consolidamento rialzista, e ETH/BTC ha ancora spazio di crescita (al momento è a o,053 e la resistenza è a 0,058).”
Nel frattempo, la risorsa di monitoraggio on-chain Glassnode ha segnalato il calo del rapporto network value to transaction (NVT) su Ethereum, suggerendo che il volume di trading organico sta supportando il rally.
“Mentre il prezzo di ETH supera i 3.000$ segnando un nuovo ATH, il rapporto NVT torna a scendere verso i minimi di questo ciclo,” ha commentato la società condividendo un grafico.
“Il rapporto NVT a livelli bassi indica che i volumi di transazione sono elevati e crescono più velocemente rispetto al market cap del network. La forza del mercato di oggi è supportata da volume regolato on-chain.”
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I fondamentali cancellano il crollo dell’hash rate
Tornando a Bitcoin, i fondamentali del suo network si stanno ancora riprendendo dal “reset” avvenuto nelle ultime due settimane.
Il primo si è presentato sotto forma di un breve crollo dell’hash rate dovuto a inondazioni in Cina. In seguito, la difficoltà del network di Bitcoin ha iniziato a segnalare un calo per rispondere alla perdita di partecipanti.
Dato che la difficoltà si regola ogni due settimane, i suoi effetti sono emersi solo sabato. Il risultante calo del 12% è stato il più grande da novembre dell’anno scorso.
Ora l’hash rate potrebbe tornare nel mining, per aumentare la concorrenza e riportare i regolamenti della difficoltà in territorio positivo. Le stime attuali, tuttavia, prevedono un altro calo, stavolta pari a -7%.
Nel frattempo, l’hash rate si è praticamente ripreso dal recente shock, tornando a circa 161 exahash al secondo. Secondo la risorsa di monitoraggio MiningPoolStats, il suo picco era di 168 EH/s.
L’avidità torna nel mercato
Un familiare cambiamento del sentiment accompagna i nuovi guadagni, e i partecipanti al mercato stanno nuovamente diventando avidi.
Questa è la conclusione del noto Crypto Fear & Greed Index, che lunedì è tornato in territorio “Greed” dopo essere quasi raddoppiato da fine aprile.
L’indice utilizza un paniere di fattori per creare un punteggio normalizzato compreso tra 0 e 100 che indica quanto i mercati crypto siano complessivamente avidi o spaventati in un dato giorno.
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Il punteggio tende a evidenziare quando il prezzo ha trovato il suo minimo, o al contrario quando un sell-off è imminente. A 61/100, l’indice ha ancora spazio di crescita prima di segnalare un massimo locale: la “Extreme Greed” non è ancora arrivata.