Bitcoin (BTC) inizia una nuova settimana con i trader impegnati a digerire l’impatto degli ultimi giorni, un forte crollo del prezzo fino a 41.900$.

Ora, una modesta ripresa compete con diverse resistenze solide, la prima delle quali si trova a 50.000$.

Mentre un senso di déjà vu pervade i mercati, gli analisti stanno iniziando ad accettare che probabilmente la fine del Q4 2021 non vedrà il blow-off top anticipato. Inoltre, molti temono che il prezzo di BTC debba trovare un altro minimo più in basso prima di poter iniziare una ripresa autentica.

Cosa potrebbe succedere nelle ultime settimane dell’anno? Cointelegraph prende in esame cinque fattori sul radar per i prossimi giorni.

Consolidamento verso un Q1 2022 “rialzista”?

Dopo il ritorno a circa 50.000$ nel weekend, attualmente BTC/USD oscilla intorno ai 48.000$ in seguito a una perdita del 16% in una settimana. Rispetto al massimo storico di 69.000$, la perdita massima finora equivale al 39%: significativa ma di certo non da record per Bitcoin.

Mentre le previsioni sul prezzo svaniscono, l’attenzione ora si concentra su una rinascita nel 2022.

Per quel che vale, il mio scenario di base comprende un consolidamento in un range fino alla fine dell’anno, un regime di funding rate/premi contrastanti-negativi prima di un Q1 rialzista,” ha previsto William Clemente in una discussione su Twitter.

Grafico orario di BTC/USD (Bitstamp)
Grafico orario di BTC/USD (Bitstamp). Fonte: TradingView

Un elemento centrale per la sostenibilità della ripresa saranno i mercati dei derivati dopo la recente cascata di liquidazioni.

“La cascata di liquidazioni avvenuta ieri è stata il secondo più grande evento in un singolo giorno nel 2021 in termini di BTC, superato solo dal crollo del 19 maggio.”

Gli eventi di venerdì sono riusciti a “resettare” in un certo senso l’open interest dei future su Bitcoin a livelli intoccati da settembre, quando il prezzo si trovava nella stessa zona toccata dal picco della recente correzione.

Grafico dell’open interest dei future su Bitcoin
Grafico dell’open interest dei future su Bitcoin. Fonte: Coinglass

Nuovi dati sul CPI, nuove paure inflazionistiche

I mercati macro sono già in bilico, ma questa settimana potrebbe aggiungere benzina al fuoco sotto forma di nuovi dati sull’indice dei prezzi al consumo (CPI). Molti analisti prevedono che i valori del CPI negli Stati Uniti per il mese di novembre supereranno persino lo scioccante 6,2% annuo di ottobre.

Le prognosi degli economisti sono state evidenziate da Lyn Alden, commentatrice finanziaria e fondatrice di Lyn Alden Investment Strategy. Inoltre, ha aggiunto che il mercato immobiliare, un indicatore ritardato meno presente il mese scorso, sarà probabilmente un fattore nei risultati:

“Gli economisti prevedono in media che il CPI di novembre sarà del 6,7% annuo (in aumento dal 6,2% del mese precedente), e un aumento mensile dello 0,7% (in calo rispetto allo 0,9% del mese precedente).”

Settimana scorsa, l’inflazione è già tornata sulle prime pagine quando Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha implicato che “transitorio” non è più la descrizione adatta per il fenomeno.

Bitcoin ha reagito immediatamente, e i rialzisti osserveranno da vicino i nuovi dati sul CPI sperando in una replica di ottobre.

Nonostante la recente volatilità, la criptovaluta è considerata la soluzione migliore per proteggere il proprio potere d’acquisto, soprattutto dato che l’inflazione è in realtà molto più elevata tenendo conto di asset non compresi nel CPI.

Tutti arrivano a un’inflazione a due cifre misurandola correttamente e hanno bisogno di Bitcoin più di quanto si rendano conto,ha avvertito pochi giorni fa il CEO di MicroStrategy, Michael Saylor, noto critico del CPI nelle cerchie di Bitcoin.

Nel frattempo, la stampa di denaro da parte delle banche centrali, in particolare la Fed, ha attirato di recente critiche pubbliche dal capo di un altro stato sovrano.

Potete smettere di stampare nuovo denaro? Non farete altro che peggiorare le cose,” ha commentato Nayib Bukele, presidente di El Salvador, in risposta al discorso di Powell sull’inflazione non più “transitoria.

“Davvero. È semplicissimo.”

Attenzione al gap!

Questa settimana, Bitcoin si trova ad affrontare un “enorme” gap dei future, così grande che il prezzo potrebbe non riuscire a colmarlo immediatamente. Nonostante ciò, il collaboratore di Cointelegraph Michaël van de Poppe crede che i trader non dovrebbero ignorarlo.

Anche se nel weekend i trader di derivati hanno solo aggiunto pressione ribassista, i future potrebbero comunque formare un target per lo slancio positivo.

I future del CME hanno chiuso la giornata di venerdì a 53.545$, ben 5.000$ più in alto rispetto al prezzo spot corrente.

In linea con il comportamento storico, BTC/USD potrebbe salire per “colmare” il gap, aprendo la strada almeno a un ritorno sopra i 50.000$ trasformando il livello in supporto, e potenzialmente persino oltre il traguardo della capitalizzazione di mercato da 1.000 miliardi di dollari.

Tra poche ore si formerà un enorme gap sul CME a 53.500$,ha previsto domenica van de Poppe.

“Molto spesso, circa il 99% delle volte, i gap vengono eventualmente colmati. Senza dubbio è un livello importante da osservare nelle prossime settimane se Bitcoin continua la sua ripresa.”
Grafico orario dei future su Bitcoin del CME raffigurante il gap
Grafico orario dei future su Bitcoin del CME raffigurante il gap. Fonte: TradingView

Nel frattempo, la correzione è riuscita a colmare un gap al ribasso precedente apparso verso la fine di novembre.

Alcuni movimenti minimi nei mercati durante il weekend, ma mi aspetto che la vera volatilità ritorni all’apertura della candela settimanale e dei mercati future negli USA,ha aggiunto van de Poppe.

Il sentiment segna minimi intoccati da cinque mesi

Sebbene distante qualche mese dalla correzione di settembre, il caos della settimana scorsa sta attirando molti più paragoni agli eventi di marzo 2020.

In quell’occasione, come negli ultimi giorni, il coronavirus ha fatto da sfondo all’instabilità che ha visto BTC/USD crollare drasticamente del 60% in totale nell’arco di una sola settimana.

Stavolta la posta in gioco non è così alta, risultando in descrizioni di una “mini” replica.

“Finora, BTC assomiglia a una versione in miniatura del crollo di marzo 2020.”

Una differenza chiave è legata alla composizione del mercato: 18 mesi fa, i trader con leva e la loro influenza sui mercati erano un fenomeno molto più piccolo.

Questa correzione di Bitcoin NON è stata guidata dal sentiment,ha twittato sabato Danny Scott, CEO dell’exchange CoinCorner.

“È stata guidata da scommettitori con leva e liquidazioni. Il sentiment è ancora molto rialzista.”

Anche se il sentiment rimane intatto, secondo Scott, il tempismo sta stravolgendo l’umore positivo, e spera che il 2021 si concluderà con un boom invece di un fiasco. Marzo 2020 ha visto una lenta ripresa dai minimi, accelerata solo circa otto mesi più tardi.

Nel frattempo, uno sguardo al Crypto Fear & Greed Index evidenzia lo shock tra molti partecipanti al mercato, con il punteggio a 16/100 decisamente in territorio di “paura estrema” e al livello più basso da luglio.

La paura non era così forte dal crollo di maggio,ha aggiunto van de Poppe menzionando l’Index.

“Il sentiment è letteralmente da funerale. Mi piace.”
Il Crypto Fear & Greed Index
Il Crypto Fear & Greed Index. Fonte: Alternative.me

L’hash rate segna nuovi massimi storici

Un aspetto di Bitcoin per niente ribassista sono i fondamentali del network.

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Il panico tra i trader spot e i titoli apocalittici dei media mainstream non hanno intaccato l’attività di base del network di Bitcoin, sottolineando la prospettiva a lungo termine dei miner.

Persino il crollo a 42.000$ non è riuscito a compromettere la performance, e l’hash rate (una misura della potenza computazionale dedicata al network) rimane in prossimità dei massimi storici.

“L’hash rate più alto da aprile.”

Stime diverse indicano cifre differenti in relazione al record storico dell’hash rate di Bitcoin.

Stando alla nota risorsa MiningPoolStats, l’hash rate si trova ai suoi livelli sostenuti più alti di sempre.

Grafico dell’hash rate di Bitcoin
Grafico dell’hash rate di Bitcoin. Fonte: MiningPoolStats

Attualmente, la media a sette giorni di Blockchain.com indica 162 exahash al secondo (EH/s), 18 EH/s in meno rispetto al record di maggio prima del divieto in Cina.

Grafico della media a 7 giorni dell’hash rate di Bitcoin
Grafico della media a 7 giorni dell’hash rate di Bitcoin. Fonte: Blockchain.com

Ad ogni modo, un mantra popolare sostiene che la price action nel mercato spot segue inevitabilmente i trend dell’hash rate.

La difficoltà, che mantiene l’equilibrio di Bitcoin a prescindere dalle variazioni dell’hash rate, è destinata ad aumentare poco meno dell’1% tra sei giorni. In precedenza, le previsioni indicavano che il parametro avrebbe registrato un secondo calo consecutivo.