Lazarus Group, il famigerato gruppo hacker della Corea del Nord, ha riciclato altri 62.200 Ether (ETH), per un valore di 138 milioni di dollari. Dei fondi ottenuti in seguito all'hack di Bybit del 21 febbraio, ora rimangono soltanto 156.500 Ether.

Circa 343.000 ETH dei 499.000 ETH rubati nell’attacco da 1,4 miliardi di dollari ai danni di Bybit sono già stati spostati, ha riferito l'analista EmberCN su X. Prevede che i fondi rimanenti saranno trasferiti nei prossimi tre giorni.

EmberCN aveva precedentemente osservato che le attività di riciclaggio erano rallentate grazie all'operato dell'FBI degli Stati Uniti, che ha invitato gli operatori di nodi, gli exchange di criptovalute, i bridge e altri soggetti a bloccare le transazioni legate agli hacker di Bybit.

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L'hacker di Bybit ha ancora altri 346 milioni di dollari di Ether da riciclare. Fonte: EmberCN

L’FBI ha condiviso 51 indirizzi Ethereum gestiti dagli hacker di Bybit, mentre la società di analisi blockchain Elliptic ha segnalato oltre 11.000 crypto-wallet potenzialmente connessi a Lazarus.

La società di analisi forense Chainalysis ha dichiarato che gli hacker hanno convertito parte degli Ether rubati in Bitcoin (BTC), nella stablecoin DAI e in altri asset attraverso exchange decentralizzati, bridge cross-chain e servizi di instant swap privi di protocolli Know Your Customer (KYC).

Tra queste piattaforme figura anche THORChain, un protocollo per lo swap di asset cross-chain. Gli sviluppatori dietro il protocollo hanno ricevuto pesanti critiche per aver agevolato una parte significativa dei trasferimenti effettuati dagli hacker nordcoreani. Uno degli sviluppatori di THORChain, noto come "Pluto", ha dichiarato che non contribuirà più al protocollo dopo che un voto per bloccare le transazioni legate agli hacker nordcoreani è stato annullato.

Il fondatore di THORChain, John-Paul Thorbjornsen, ha sottolineato che nessuno degli indirizzi sanzionati dall'FBI e dall'Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro ha interagito con il protocollo.

L’hack da 1,4 miliardi di dollari ai danni di Bybit del 21 febbraio è stato il più grande exploit nella storia dell’industria crypto: oltre il doppio delle perdite rispetto all’attacco da 650 milioni di dollari al bridge Ronin del 23 marzo 2022.