Pare che il CEO di Celsius, Alex Mashinsky, abbia "preso il controllo" della strategia di trading della società di prestito a seguito delle voci secondo cui la Federal Reserve degli Stati Uniti avrebbe presto incrementato i tassi d'interesse.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, Mashinsky avrebbe diretto personalmente i trade dell'azienda, e impedito agli esperti finanziari della compagnia di proteggere Celsius da potenziali ribassi del mercato. Pare che una volta il CEO abbia ordinato la vendita di "centinaia di milioni di dollari" di Bitcoin (BTC), per poi riacquistare le monete solo 24 ore più tardi, in perdita:

"Alex Mashinsky ha preso il controllo della strategia di trading di Celsius mesi prima del fallimento."

Le azioni di Mashinsky avrebbero influenzato negativamente anche il suo rapporto professionale con Frank van Etten, l'allora Chief Investment Officer di Celsius, con il quale si sarebbe "scontrato ripetutamente" in merito alla strategia di trading. Secondo le fonti del Financial Times, il CEO di Celsius temeva un imminente collasso del mercato, e desiderava pertanto che il personale "iniziasse a ridurre i rischi" in ogni modo possibile prima del meeting della Fed.

Le speculazioni all'epoca suggerivano che la Federal Reserve avrebbe potuto aumentare i tassi già a gennaio, evento poi effettivamente verificatosi a marzo. L'evento causò una certa volatilità nei mercati delle criptovalute, ma il crollo vero e proprio è avvenuto soltanto due mesi più tardi: il prezzo di BTC è sceso sotto i 30.000$ a maggio e sotto i 20.000$ a giugno.

Una fonte anonima familiare con gli eventi di Celsius ha sottolineato che Mashinsky non gestiva personalmente il trading desk, ma si limitava ad esprimere le sue opinioni sul mercato e in questo modo influenzare le strategie. Un'altra persona ha invece dichiarato che il CEO di Celsius "spostava personalmente enormi quantità di Bitcoin" e ordinava trade sulla base di informazioni errate.

Mashinsky si sarebbe anche avvalso della sua autorità per bloccare le vendite di veicoli di investimento collegati a criptovalute, comprese le azioni del Bitcoin Trust di Grayscale (GBTC). Pare infatti che i dirigenti dell'azienda pianificassero di ridurre l'esposizione a GBTC — la compagnia deteneva 11 milioni di azioni, dal valore nel settembre del 2021 di circa 400 milioni di dollari — ma Mashinsky ha bloccato il trade; queste azioni sono poi state comunque vendute nell'aprile del 2022, in perdita di 100-125 milioni di dollari.

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Celsius ha dichiarato bancarotta a luglio, dopo aver saldato i propri debiti nei confronti di Compound, Aave e Maker. Un recente report sugli asset della società mostra un buco di bilancio di ben 2,85 miliardi di dollari, e non di 1,2 miliardi come dichiarato in precedenza.