Grazie ad uno studio recentemente condotto da Chainalysis, si è scoperto che i terroristi stanno perfezionando le loro operazioni di finanziamento grazie all'utilizzo delle criptovalute.

Finanziamento più ampio e veloce

I ricercatori di Chainalysis hanno scoperto che le Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato del noto gruppo palestinese Hamas, sono state il primo gruppo terroristico ad aver utilizzato le criptovalute per finanziare le proprie attività. Le Brigate avevano creato un sito web contenente un indirizzo di Bitcoin al quale poter inviare dei fondi. Nel portale in rete era anche presente un video tutorial su come donare mantenendo il massimo anonimato. Questa iniziativa ha generato tanto denaro quanto altre campagne simili organizzate in passato, ma in meno della metà del tempo e con la partecipazione di un numero molto maggiore di persone.

Grazie all'alto livello di anonimato offerto da questa tecnologia le criptovalute vengono spesso utilizzate nel mondo criminale, specialmente per truffe e schemi Ponzi. Un'altra ricerca recentemente condotta da Chainalysis sostiene infatti che ad oggi ben 2,8 miliardi di dollari in Bitcoin provenienti da attività criminali siano stati scambiati sugli exchange; circa metà di questi, 1,4 miliardi di dollari, sono persino passati per piattaforme molto importanti e rinomate come Binance e Huobi.

La risposta delle forze dell'ordine

I crimini basati su criptovalute hanno ovviamente attirato l'attenzione di organi di regolamentazione e funzionari governativi, che vorrebbero una più severa supervisione del settore. Lo scorso anno Steve Mnuchin, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, è intervenuto durante un incontro della Financial Action Task Force (FATF) a supporto dell'introduzione di standard normativi globali per combattere questo tipo di crimini:

"La FATF si assicurerà che i fornitori di servizi per criptovalute non possano operare nell'ombra [...]. Questo consentirà all'emergente settore FinTech di rimanere un passo avanti ai regimi canaglia e ai sostenitori di attività illecite."

La FATF, comprendente 200 Paesi membri fra i quali anche gli Stati Uniti, si occupa di combattere i crimini finanziari in tutto il mondo. Recentemente l'istituzione ha richiesto agli exchange di criptovalute di condividere maggiori informazioni sui clienti e sulle loro transazioni, al fine di identificare più facilmente casi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.

Samuel Lin, CCO di Binance, ha a tal proposito commentato:

"Binance desidera ripulire il settore delle criptovalute dai crimini finanziari, migliorando la salute della nostra industria. Continueremo a rafforzare le nostre tecnologie KYC e AML, nonché gli strumenti di terze parti da noi utilizzati [...]. Uno dei valori fondamentali di Binance è la protezione del cliente."