Quest'oggi Chainlink (LINK) ha presentato il suo nuovo white paper, illustrando i progetti di espansione e transizione per creare network di oracoli dedicati alla computazione. La proposta vedrebbe Chainlink generalizzare il suo network di oracoli in un “meta layer” di Decentralized Oracle Network, o DON.

La nuova architettura supporta una più ampia selezione di casi d’uso, ampliando la suite di servizi alla computazione di dati off-chain. Nella visione di Chainlink, questi oracoli computazionali creerebbero una classe di “smart contract ibridi” in cui parte della logica potrebbe essere affidata agli oracoli.

Come ha spiegato Sergey Nazarov, co-fondatore di Chainlink, il nuovo network di oracoli continuerebbe a concentrarsi sulle funzioni che blockchain o persino network layer-two non sono in grado di svolgere. Un esempio esistente di questo framework è la Chainlink Verifiable Randomness Function, che offre una componente cruciale per qualsiasi lotteria on-chain che necessita di una fonte attendibile di casualità. Secondo Chainlink, questa dipendenza rende tali app un esempio di smart contract ibridi. “Il 95% dei contratti DeFi (tutti tranne i DEX) sono già smart contract ibridi,” ha aggiunto Nazarov, riferendosi al loro uso di price feed esterne.

Nella visione delineata nel white paper, Chainlink andrebbe a generalizzare ed estendere le sue capacità computazionali esistenti:

“L’estensione in questo caso sta nel fatto che puoi inserire un eseguibile arbitrario in un network di oracoli affinché lo esegua. E questo amplia notevolmente ciò che un network di oracoli può fare.”

Nazarov ha chiarito che Chainlink non sta cercando di sostituire blockchain o soluzioni layer-two esistenti. Il suo obiettivo è di essere una soluzione personalizzabile e flessibile per la computazione di dati, che potrebbe essere usata per la scalabilità di DApp esistenti o semplicemente implementare schemi di rollup e altre soluzioni layer-two. Chainlink lascerebbe a ciascun utente individuale la scelta dei meccanismi di consenso e dei nodi, per applicare le garanzie di fiducie ritenute necessarie.

“Il network di Chainlink è un insieme configurabile di validatori, che possono essere configurati per fare qualsiasi cosa vuoi che facciano: non è una blockchain. I validatori non conferiscono lo stato e le garanzie di una blockchain, ma possono darti qualsiasi altro tipo di computazione per cui vuoi configurarli.”

Le applicazioni pratiche di un network di questo genere dipenderanno in larga misura da ciò che gli utenti desiderano fare, ma Chainlink prevede che una serie di servizi avrà la priorità. Uno di questi è il Fair Sequencing Service, una soluzione contro il miner extractable value, o MEV. L’idea alla base della piattaforma è lasciare che gli oracoli determinino una sequenza di transazioni “equa” in grado di minimizzare l’estrazione di valore dovuta alle operazioni di front-running e ad altre tecniche. Come spiegato da Nazarov, le blockchain non hanno una concezione del tempo, parte del motivo per cui ordinare le transazioni in modo equo è difficile e i network di oracoli possono aiutare.

La computazione basata su oracoli per assistere determinate transazioni su blockchain non è un concetto totalmente nuovo, con Chainlink come principale fornitore di dati specializzati. Di recente, anche il team di Maker ha proposto di usare il suo oracolo per un simile scopo: verificare istantaneamente la validità di un optimistic rollup e agevolare i prelievi istantanei da layer-two tramite Dai.

Il nuovo white paper di Chainlink introduce una miriade di altre funzionalità, tra cui un incentivo più significativo per segnalare transazioni fraudolente chiamato super-linear staking. In questo meccanismo, corrompere un nodo Chainlink per fornire dati falsi diventa esponenzialmente sempre costoso, man mano che nuovi vengono messi in staking sul network. Il sistema si basa su fraud proof matematiche che distribuiscono agli osservatori la stake combinata di tutti i nodi se segnalano correttamente una frode. Un potenziale malintenzionato dovrebbe corrompere tutti gli osservatori per l’intera ricompensa che potrebbero guadagnare, somma di gran lunga superiore alla stake totale.

La nuova concezione per il network di Chainlink mira a semplificare notevolmente l’implementazione di smart contract. Secondo Nazarov, troppi team sono costretti a sviluppare un’infrastruttura di base solo per supportare la propria DApp:

“Voglio che arrivino e costruiscano questo smart contract ibrido molto rapidamente, esattamente come sviluppano nel mondo web, nel giro di un week-end. E non devono risolvere tutta questa roba! Credo sia questo il futuro.”