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Ana AlexandreAna Alexandre

Le autorità cinesi confiscano quasi 7.000 dispositivi per il mining di criptovalute

La polizia cinese ha confiscato circa 7.000 miner di criptovalute che consumavano illegalmente energia elettrica

Le autorità cinesi confiscano quasi 7.000 dispositivi per il mining di criptovalute
Notizie

Secondo quanto riportato il 22 dicembre da CCTV, le autorità cinesi hanno sequestrato quasi 7.000 dispositivi per il mining di criptovalute che stavano consumando illegalmente energia elettrica.

La confisca è il risultato di un'ispezione di oltre 70.000 famiglie, 3.061 commercianti e 1.470 comunità, nonché fabbriche, miniere, cortili e villaggi nel distretto di Kaiping, nella città di Tangshan. L'ispezione è stata effettuata dalla polizia di Tangshan in collaborazione con il dipartimento di energia elettrica statale e di altre autorità che cercano di indagare sull'uso sospetto dell'energia elettrica.

Durante l'inchiesta, cominciata nell'aprile dello scorso anno, le autorità hanno sequestrato 6.890 miner ASIC e 52 trasformatori ad alta potenza. Secondo la polizia, i miner di criptovalute stavano rubando l'elettricità da un villaggio vicino. La polizia ha anche affermato che i dispositivi per il mining di Bitcoin (BTC) erano in funzione 24 ore al giorno, consumando un quantitativo di energia elettrica pari a 40 volte quello di una famiglia normale.

Giro di vite sul mining di criptovalute

La Cina, che ospita il 66% dell'hashrate mondiale della rete BTC, sta combattendo attivamente l'uso illecito dell'energia elettrica da parte dei miner. A metà novembre, i regolatori della regione autonoma della Mongolia Interna hanno rafforzato i controlli sulle società di mining di criptovalute inviando delle unità di ispezione per assicurare "la pulizia e la rettifica delle compagnie di mining di token" nella regione.

Anche altre giurisdizioni, come l'Abkhazia, si sono concentrate sull'identificazione delle mining farm di criptovalute. A dicembre, il governo ha notato un grosso aumento dei carichi sulle reti elettriche, aggravati dal sempre maggior numero di mining farm illegali connesse alle reti locali.

A novembre, le autorità iraniane hanno messo una taglia sulle attività di mining non autorizzate nel Paese. Segnalando le aziende che sfruttano le tariffe energetiche agevolate per minare criptovalute, i cittadini possono ricevere una ricompensa pari al 20% dei danni recuperati.