Al fine di sostenere l'economia e ridurre l'impatto che la pandemia di COVID-19 sta avendo sulle imprese, in Cina le amministrazioni locali hanno introdotto varie soluzioni.
Nanchino, capoluogo della provincia orientale dello Jiangsu, è una delle prime città in Cina a sfruttare la tecnologia blockchain per l'emissione di "buoni di consumo": questi coupon possono essere scambiati per beni e servizi come cibo, trasporti e dispositivi elettronici.
Uno stimolo per l'economia da miliardi di yuan
Questo mese, la città di Nanchino ha emesso buoni blockchain per un valore di circa 380 milioni di yuan, equivalenti a oltre 47 milioni di euro.
Inoltre, sempre a giugno la città ha stretto una collaborazione con centinaia di aziende, fra le quali anche Carrefour e Pizza Hut, al fine di fondare l'Alleanza per i Consumatori dell'Area Metropolitana di Nanchino. L'obiettivo di questa organizzazione è quello di distribuire coupon per un valore complessivo di un miliardo di yuan (125 milioni di euro), al fine di stimolare l'economia locale.
Jin Tao, ricercatore presso il Suning Institute of Finance, ritiene che molto presto anche altre città introdurranno iniziative simili.
La visione a lungo termine di Nanchino
Già da parecchi anni l'amministrazione di Nanchino dimostra un forte interesse nella tecnologia blockchain.
Nel 2018 JD Finance, filiale del colosso cinese dell'e-commerce JD.com, ha istituito proprio a Nanchino lo Smart City Research Institute, che mira a promuovere lo sviluppo di "città intelligenti" che facciano uso di tecnologie innovative come intelligenza artificiale e blockchain.
La Banca Popolare Cinese ha invece fondato nella città il Digital Currency Research Lab, allo scopo di accelerare lo sviluppo della CBDC cinese.