La società di mining CleanSpark ha annunciato che inizierà a vendere una parte dei BTC guadagnati mensilmente grazie alle sue attività, nel tentativo di diventare finanziariamente autosufficiente.
CleanSpark ha inoltre ottenuto una linea di credito da 200 milioni di dollari garantita da Bitcoin (BTC) attraverso un accordo con Coinbase Prime, la divisione istituzionale dell'exchange di criptovalute.
Zach Bradford, CEO di CleanSpark, ha commentato:
"CleanSpark ha raggiunto la 'velocità di fuga', ovvero la capacità dell'azienda di autofinanziare le operazioni, accrescere la sua tesoriera di BTC e contribuire al capitale d'espansione attraverso il flusso di cassa operativo. [...]
Crediamo che questo sia il momento giusto per evolvere la nostra strategia, dalla detenzione quasi totale adottata a metà 2023 all'utilizzo di una parte della nostra produzione mensile per sostenere le operazioni."
CleanSpark ha anche aperto un trading desk istituzionale per facilitare le vendite di criptovalute.
I titoli delle società di crypto-mining sono in forte calo nel 2025. Fonte: Morningstar
Misure aggressive per adattarsi a un mercato in cambiamento
L'enfasi di CleanSpark sull'autofinanziamento arriva in un momento in cui i titoli del settore del mining stanno subendo pesanti vendite. Le azioni del CoinShares Crypto Miners ETF (WGMI) – un fondo che traccia un paniere diversificato di titoli legati al mining di Bitcoin – sono infatti scese di oltre il 40% dall'inizio dell'anno, secondo i dati di Morningstar.
I prezzi più bassi delle azioni aumentano di fatto il costo del capitale per i miner di Bitcoin, e ciò potrebbe spingere i creditori a richiedere un rimborso più rapido dei prestiti.
Gli analisti di JP Morgan hanno attribuito il calo delle azioni all'erosione dei prezzi delle criptovalute, che ha aggiunto pressione a modelli di business già sotto stress dopo l'halving della rete Bitcoin nell'aprile 2024. Gli halving avvengono automaticamente ogni circa quattro anni, quando la blockchain dimezza le ricompense del mining.
Prezzo di BTC vs. hashrate complessivo del network. Fonte: JPMorgan
Ad aprile, la pressione sui titoli delle società di mining è peggiorata quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato piani per dazi estesi sulle importazioni. I miner di Bitcoin americani sono particolarmente vulnerabili alle guerre commerciali, perché dipendono da hardware specializzato spesso prodotto all'estero.
Secondo Bradford, l'autosufficienza finanziaria garantirà a CleanSpark un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza:
"I nostri competitor continuano a fare affidamento sulla diluizione del capitale per finanziare i costi operativi, o su una maggiore leva finanziaria per aumentare le loro riserve di Bitcoin."
Anche altri miner stanno adottando misure aggressive per adattarsi al mercato in cambiamento. Bitdeer, un miner con sede a Singapore, ha annunciato piani per iniziare a produrre hardware di mining negli Stati Uniti, al fine di mitigare l'impatto dei dazi pianificati da Trump.