Il Chicago Mercantile Exchange (CME) Group prevede una forte domanda in Asia per le sue imminenti opzioni sul Bitcoin (BTC).

Tim McCourt, responsabile dei prodotti di investimento alternativi di CME Group, ha dichiarato al South China Morning Post che la popolarità del nuovo prodotto potrebbe raggiungere quella degli attuali future sul BTC della società.

I miner potranno coprire i loro costi

Secondo il rapporto, circa la metà del volume degli attuali future sul BTC del CME arriva da trader asiatici ed europei. McCourt ha dichiarato ai giornalisti che le opzioni permetterebbero ai trader di venire esposti a Bitcoin e gestire i propri rischi in modo più preciso:

"Mentre i future ti offrono un'esposizione one-to-one, per cui il movimento del Bitcoin sottostante si traduce direttamente in un valore in dollari specifico per contratto, un'opzione ti offre vari livelli di prezzo e può darti protezione al ribasso o esposizione al rialzo ad una frazione del prezzo sottostante."

Le opzioni conferiscono ai trader il diritto di acquistare o vendere un determinato asset ad un determinato prezzo prestabilito (chiamato strike price) durante o prima la scadenza del contratto.

McCourt ha osservato che le opzioni consentirebbero ai miner di Bitcoin di coprire più accuratamente i costi della loro produzione. Ha anche sottolineato come i future sul Bitcoin vengono già utilizzati dai miner cinesi come copertura durante i periodi in cui lo spot market è particolarmente volatile.

Il mercato dei derivati BTC del CME continua a evolversi

Come riportato in precedenza da Cointelegraph, il CME Group ha annunciato l'arrivo delle sue opzioni sul Bitcoin a settembre, indicando il primo trimestre del 2020 come data di lancio target.

Quest'anno, sul CME sono stati scambiati in media 7.000 contratti future sul BTC al giorno, equivalenti a circa 35.000 BTC.

Il 13 maggio è stato invece raggiunto il volume record di 33.677 contratti in sole 24 ore, equivalenti a più di 168.000 BTC.

Nell'ultimo periodo, gli esperti dell'industria hanno osservato attentamente la fiacca performance dei future sul Bitcoin di Bakkt, i primi a replica fisica, lanciati ufficialmente il 22 settembre.