Il 22 giugno, durante il programma Fast Money della CNBC, il CEO della società di investimenti BKCM LLC Brian Kelly ha affermato che l'attuale mercato ribassista non è "affatto" la fine di bitcoin (BTC).

A sostegno della sua teoria, Kelly ha citato tre fattori fondamentali. In primo luogo, ha sottolineato che il sentiment del mercato è "quasi ai minimi" e che probabilmente sta per arrivare un'inversione di trend.

Dopo aver raggiunto la cifra record di 20.000$ a dicembre 2017, il bitcoin si è trovato in uno stato di calo continuo, ed è attualmente scambiato a 5.881$.

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Grafico del prezzo di Bitcoin. Fonte: Indice dei prezzi di Cointelegraph

Nonostante ciò, Kelly ha fatto notare che il suo valore è comunque lo stesso di quello registrato a novembre 2017, mentre un anno fa era più basso del 60%, circa 2.500$.

In seguito, Kelly ha menzionato le ordinanze di miglioramento inviate dalla Financial Services Agency del Giappone a 6 exchange del paese, sottolineando che anche se all'inizio sarà "un po' dura", a lungo andare tali misure aiuteranno le piattaforme a diventare più "robuste".

Infine, ha parlato dell'annuncio di Mt.Gox: dopo l'attacco da 473 mln di dollari del 2013 e la conseguente bancarotta, l'exchange ha avviato il processo di riabilitazione civile, e comincerà a rimborsare i suoi clienti. Quello di Mt.Gox è stato per molto tempo l'attacco hacker più grande della storia delle criptovalute, fino a quello subito quest'anno da Coincheck, costato ben 534 mln di dollari.

Come riportato da Cointelegraph, il 5 giugno bitcoin è stato dichiarato "morto" per la trecentesima volta, secondo l'obituary list del sito 99Bitcoins. Al momento, la criptovaluta è "morta" 315 volte, e 69 dei "decessi" sarebbero avvenuti nel 2018.