Continua ad espandersi il contagio diffuso nel mercato delle criptovalute.

Con la messa in liquidazione di Three Arrows Capital (3AC) da parte di un tribunale britannico, oggi sono emersi anche dettagli sulla liquidazione da parte di BlockFi di un prestito di 1 miliardo di dollari a 3AC, e le conseguenze dell'insolvenza sono state in parte attribuite alla società di lending e market maker Genesis Trading, che ha subito perdite per "alcune centinaia di milioni di dollari".

I prelievi rimangono sospesi sulla piattaforma di lending e borrowing di Celsius, probabilmente insolvente, rivelatasi con un rapporto altamente rischioso di 19 a 1 tra attività e patrimonio netto, prima di incorrere in problemi di liquidità quest'anno.

L'attività rischiosa di Celsius

Secondo i documenti esaminati e riportati ieri dal Wall Street Journal (WSJ), Celsius operava con margini molto sottili e rischiosi, mentre il suo valore aumentava nel corso del 2021.

Secondo i documenti preparati prima dell'ultimo aumento di capitale, Celsius, che sosteneva di essere un'alternativa meno rischiosa di una banca, a metà dello scorso anno registrava un rapporto asset-to-equity di 19 miliardi di dollari a 1 miliardo di dollari, mentre emetteva molti prestiti sottocollateralizzati.

Il rapporto asset-to-equity si riferisce alla percentuale di asset di un'azienda finanziata dagli azionisti. Il rapporto rappresenta in genere un indicatore dell'entità dell'indebitamento di un'azienda per finanziare le proprie operazioni; un rapporto più elevato indica spesso che un'azienda abbia fatto ricorso a finanziamenti e debiti consistenti per rimanere a galla.

I rapporti variano da settore a settore, così come gli asset detenuti dalle specifiche entità. Tuttavia, il rapporto già elevato di Celsius, pari a 19 a 1, è considerato particolarmente rischioso a causa dell'esposizione dell'azienda alle criptovalute, alla leva finanziaria ed ai prestiti.

Eric Budish, economista esperto di criptovalute presso la business school dell'Università di Chicago, ha dichiarato che "è semplicemente una struttura rischiosa", paragonando le operazioni di Celsius a quelle delle società finanziarie nel periodo precedente la bolla immobiliare del 2008:

"Mi sembra che sia diversificato come lo erano i portafogli di mutui nel 2006. Erano tutte abitazioni, qui sono tutte criptovalute".

È inoltre emerso che Voyager Digital abbia inviato più di 174 milioni di dollari a Celsius negli ultimi mesi. Le transazioni sono state confermate dalla piattaforma di analisi Nansen questa settimana. Tuttavia, non è chiara la natura del finanziamento o se si tratti di un prestito.

Genesis deve affrontare centinaia di milioni di perdite

Genesis Trading, la società di market maker e lending di Digital Currency Group, starebbe subendo pesanti perdite dell'ordine di centinaia di milioni, secondo quanto riferito da fonti riportate dalla pubblicazione Coin Desk di DCG.

Le perdite riguardano in parte l'esposizione della società a 3AC ed al crypto lender Babel Finance. Genesis sta facendo buon viso a cattivo gioco e spera ancora di ricevere rimborsi parziali, con diverse perdite compensate dalla copertura. L'amministratore delegato Michael Moro ha dichiarato che l'azienda ha mitigato le perdite con "una grande controparte che non è riuscita a soddisfare una margin call nei nostri confronti":

"Abbiamo venduto il collaterale, abbiamo coperto il nostro lato negativo e siamo andati avanti. La nostra attività continua a funzionare normalmente e stiamo soddisfacendo tutte le esigenze dei nostri clienti".

Battaglia per BlockFi

Una telefonata agli investitori trapelata dall'hedge fund Morgan Creek Digital ha confermato che la liquidazione di un grosso cliente anonimo da parte di BlockFi il 16 giugno fosse proprio 3AC.

Durante la telefonata, Mark Yusko, managing partner di Morgan Creek,  e il cofondatore Anthony "Pomp" Pompliano hanno dichiarato che BlockFi aveva riferito alla società che il prestito valeva 1 miliardo di dollari ed era sovracollateralizzato del 30%.

Pomp ha poi dichiarato che circa due terzi della garanzia di 1,33 miliardi di dollari erano in Bitcoin (BTC), immediatamente liquidati una volta che 3AC non è stata in grado di effettuare i rimborsi. L'altro terzo sarebbe stato costituito da azioni di Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) per un valore di circa 400 milioni di dollari.

Il fondo BTC di Grayscale è progettato per essere ancorato al valore spot dell'asset, ma spesso viene scambiato con un premium o un discount.

Secondo Pomp, BlockFi ha avuto problemi a liquidare la posizione in quanto il discount sul GBTC è ritracciato a circa il 34% quando l'azienda ha cercato di vendere le partecipazioni.

Secondo quanto riferito, FTX starebbe pianificando l'acquisto di una quota di BlockFi in seguito all'emissione di una linea di credito rinnovabile da 250 milioni di dollari a favore dell'azienda, e nella telefonata si discute anche di come Morgan Creek stia cercando di raccogliere la somma per acquistare il 51% dell'azienda. Una tale cifra darebbe a BlockFi una valutazione di soli 500 milioni di dollari, ben al di sotto della valutazione di 5 miliardi di dollari riportata a giugno 2021.